Volkswagen sta lentamente chiudendo tutti i contenziosi per il dieselgate. La notizia di queste ore è relativa all’Australia, con circa 80 milioni di euro per 100 mila persone che avevano acquistato vetture VW. E non sono le ultime.
Il Dieselgate continua a colpire il gruppo tedesco VW. Sembra infatti non finire mai questa lunghissima inchiesta a tutela degli acquirenti, e possiamo dire anche dell’ambiente e di coloro che hanno respirato i gas inquinanti prodotti dall’azienda tedesca. Nell’occhio del ciclone è il motore EA189, soggetto a manomissioni ad opera degli ingegneri tedeschi per evitare di incappare in sanzioni durante i test di omologazione dei gas inquinanti.
Una class action, ovvero un maxi processo dove diverse migliaia di persone si riuniscono con lo stesso obiettivo di risarcimento danni, nei confronti di un unico soggetto, sta per concludersi in Australia. Parliamo di circa 100.000 persone, tutte proprietarie del motore sopra indicato e che VW dovrà rimborsare. A quanto si apprende online, nei primi mesi del nuovo anno, avverrà l’ultimo atto del processo e la connessa liquidazione dei danni.
Attenzione però che non è l’unico processo attivo nella terra dei canguri. E’ attualmente attivo anche un secondo atto, questa volta mosso dall’Australian Competition and Consumer Commission, che nel settembre 2016 ha fatto causa a VW Australia. Per fortuna, si fa per dire, che la data di conclusione del processo, dovrebbe aggirarsi anche qui nei primi mesi del nuovo anno.
La cosa da notare però è che VW non ammette la colpa delle manomissioni, ma intende pagare per concludere rapidamente il processo. In altre parole non si è mai sentito dire “si, abbiamo sbagliato”. Tutto questo è abbastanza particolare in quanto i dati emersi sono abbastanza incontrovertibili e provenienti da ogni parte del mondo. Tutto questo scudo che VW ha deciso di effettuare, non può che dispiacere per una casa produttrice da sempre attenta alle innovazioni e alla soddisfazione del cliente.
Ma alla fine dei conti, quanto sta costando il dieselgate alla VW? Dal 2015, anno di inizio dello scandalo su scala mondiale, sono stati pagati circa 30 miliardi di euro. Di queste 3 decine, circa 13 hanno preso la via degli USA, terra di origine di tutto. In casa propria, ovvero in Germania, sono stati pagati 535 milioni per Porsche, 800 per Audi e un miliardo tondo per la stessa VW. Tutto questo contro un fatturato annuo di circa 235 miliardi circa, un dato che alla fine corrisponde a circa il 12 per cento annuo.
Nell’ultimo anno, secondo quanto dichiarato dall’ufficio stampa del gruppo tedesco, è stato ulteriormente accantonato un miliardo, per ogni eventuale causa legale futura che potrebbe insorgere in altre parti del mondo, visto che il successo contro la VW è pressoché certo. Con la speranza che la svolta elettrica, sia la fine dell’inquinamento da motori termici, aspettiamo però la fine delle cause contro VW per questo scandalo planetario.
Credit photo: Volkswagen media press website