La nuova direttiva UE n.2014/45 impone ai paesi europei di adeguarsi a tutta una serie di norme, per migliorare la sicurezza stradale e ridurre le truffe nella vendita dell’usato, ad esempio. Vediamo insieme i dettagli per quel che riguarda anche auto gpl, metano e bollino blu.

 

Quante volte quando guardiamo un’auto usata, ci domandiamo se i chilometri segnati dal contachilometri, sono quelli reali? Mille dubbi, perplessità. Fino ad ora ci affidavamo casomai a qualche amico meccanico o esperto, che controllando lo stato d’usura di alcune parti, ci può indicare se i dati espressi sono corretti. Per evitare tutto questo, e per evitare truffe economiche, la Commissione Europea ha emanato nel 2014 la direttiva n. 45 che va a rivedere tutta una serie di aspetti legati al mondo automotive.

 

Partiamo dalla revisione, vera pietra miliare che ci attesta la bontà dello stato di salute dell’auto. Questa procedura, effettuata dopo 4 anni dall’immatricolazione e ogni 2, per gli anni successivi, attesta che la vettura abbia tutti i parametri di funzionamento in regola con le regole e normative vigenti, compreso quello delle emissioni inquinanti (il famoso bollino blu, ancora obbligatorio). A differenza del tagliando, che può essere fatto in una qualsiasi officina, la revisione va fatta in luoghi certificati e selezionati dal Ministero.

 

A partire da quest’anno, per la precisione dal 20 maggio scorso, nel momento in un cui il soggetto abbia superato positivamente la revisione della vettura, il proprietario riceverà un documento che attesti l’avvenuto superamento dei controlli, denominato “certificato di revisione”. All’interno di questo documento si potrà leggere l’elenco dei controlli effettuati, insieme ai chilometri effettuati al momento del controllo. Tutti questi dati, potranno essere visualizzati anche all’interno del sito web del “Portale dell’automobilista”, il sito del Ministero dei Trasporti con un sacco di informazioni e servizi utili per gli automobilisti. Ad esempio all’interno di questo sito, possiamo trovare il saldo dei punti patente, la verifica della classe ambientale del veicolo, la verifica della copertura RCA, oppure la dislocazione degli uffici della motorizzazione civile o dei medici certificatori. Ed infine i dati dell’ultima revisione, sempre stando comodamente davanti al proprio computer. Un processo che dovrà essere attuato da tutte le officine entro 3 anni dal 20 maggio scorso, un lasso di tempo abbastanza lungo per dare la possibilità a tutti di adattarsi a questo nuovo sistema.

 

In questo modo, non solo potremmo osservare se l’esito è stato positivo o negativo, ma potremmo osservare anche il numero di identificazione del veicolo, la targa, il luogo e data di revisione, il chilometraggio effettuato, eventuali tipologie di carenze individuate, un giudizio meccanico sullo stato di salute, oltre che al nome del soggetto che ha provveduto a controllare lo stato di benessere dell’auto.

 

Già, ma quali sono questi controlli meccanici? In primis si osserva l’impianto frenante con il freno a mano, i freni, le pastiglie e i dischi. Successivamente si osservano i cuscinetti dello sterzo e lo stato meccanico del gioco di quest’ultimo, per vedere se è fluido o ha intoppi. Luci anteriori e posteriori sono poi controllate, così come lo stato dei vetri e lo stato delle cinture di sicurezza.

 

Le auto a gpl hanno una revisione extra? Assolutamente no, per via della presenza di particolari elettrovalvole che permettono di escludere l’uscita di gpl in caso di incidente stradale. Ogni dieci anni rimane però l’obbligo di sostituzione delle bombole, il cui costo varia tra le 300 e 500 euro, oltre ad un check generale della componentistica legata a questa tipologia di carburante.

 

Per quel che riguarda le auto a metano, le procedure sono leggermente diverse. A seconda della tipologia di bombole, variano le tempistiche legate alla revisione obbligatoria, che variano dai 2 ai 5 anni. Tali procedure sono però obbligatorie, anche se relativamente costose (150-500€), ma comunque sicuramente meno gravose rispetto alla maxi multa in caso di riscontro da parte delle autorità di controllo. Senza dimenticare l’immediato ritiro della carta di circolazione della vettura.

 

I costi della revisione invece variano a seconda che l’automobilista si affida alla Motorizzazione (45 euro), Agenzia ACI (62,25 euro), oppure Centri di revisione e Officine Autorizzate (66,80 euro). Questi sono i costi base, a cui si possono aggiungere eventuali altri costi a discrezione del singolo centro revisione, per servizi extra o quant’altro.

 

E se l’auto non passa la revisione, cosa succede? Beh, dipende dalla situazione. Se i difetti sono minimi, è sufficiente sospendere momentaneamente il processo per andare a perfezionare la vettura. Nel caso di danni che non sono riparabili nell’immediato, il soggetto ha un mese di tempo per sistemare la vettura e rifare la revisione. Nei casi più gravi, ove le problematiche sono talmente gravi che non permettono una garanzia totale di sicurezza alla guida, si procede con la sospensione della circolazione, per passare subito alla riparazione..

 

Insomma, con questa nuova direttiva europea, possiamo stare un pò più tranquilli per quel che riguarda la nostra auto e quella dei veicoli che ci circondano. Piccoli accorgimenti per una sicurezza stradale maggiore.

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