Un vero e proprio genio universale in quanto progettista e pilota allo stesso tempo. Stiamo parlando di Henry Newman-Neander uno dei massimi esponenti a livello internazionale di sempre per le due ruote.
Non è sovente incontrare e poter raccontare di uno dei più grandi geni incontrastati delle due ruote a livello mondiale. Pittore e successivamente anche progettista, senza dimenticare il lato dell'uomo d’affari e pilota da gare.
Legato a Opel da una brillante idea, fu colui che ideò il Motoclub.
Opel Motoclub fu una delle più grandi realizzazioni di Opel prodotta tra il 1928 e il 1930. Essa fu unica e indimenticabile grazie all'innovativo telaio in acciaio pressato realizzato tramite un idea dello stesso Neander.
In questo modo Opel riuscì a ridurre notevolmente i tempi di assemblaggio di una moto da circa 25 ore (nel caso massimo) fino ad addirittura 4 ore. A questo aspetto deve essere dedicato un importante capitolo in termini di produzione di massa. È un aspetto così importante della tempistica di produzione, con delle conseguenze fondamentali per quel che riguarda la produzione di sempre più veicoli.
Un veicolo eccellente passa anche dalla capacità di poter intercettare quante più persone su strada le quali possono dare dei feedback per poi essere migliorate nelle versioni successive.
Abbassare i tempi di produzione vuol dire anche abbassare il costo di produzione e quindi anche il prezzo: la seconda leva che verrà utilizzata da Opel per rendere il mezzo quanto più accessibile a un vasto numero di persone.
150 anni fa nacque l'ideatore di questa mitica 2 ruote, il 3 settembre del 1871. Già a 19 anni aveva già ottenuto dei successi sui velocipedi. Dopo aver trovato lavoro come fumettista, iniziò ad avere sempre più interesse per la velocità e la tecnologia. Con lo sviluppo della motorizzazione di fine XIX secolo, decise di provare a creare qualcosa di unico.
Da solo realizzò la sua prima motocicletta e nel 1904 la utilizza per affrontare corse in salita e durante la Parigi-Roma-Parigi. Iniziò a progettare 2 ruote in modo stabile e già negli anni 20 progettava diversi modelli per diverse carrozzerie.
Durante la Prima Guerra Mondiale cambiò il nome della propria azienda e decise di concentrare la propria progettazione su motociclette ribattezzate con il nome Neander, definite da un design elegante e leggere.
Decise di realizzare anche un motore, definendolo come il motore ideale per “la macchina più maneggevole al mondo”, secondo il suo claim pubblicitario. Stiamo parlando di un'unità monocilindrica da 500 centimetri cubici capace di erogare 16 o 22 cavalli.
Nel 1929, però, con il crollo di Wall Street arrivò anche la fine della società di Neander. Progressivamente si ritirò dalle scene, ma continuò a dare sfogo alla propria creatività con quadri che ora sono veramente interessanti per i collezionisti.
La sua 2 ruote del 1928 è ancora ottimamente guidabile ed è stata una delle moto più importanti degli anni ‘20 e ‘30.
Un genio a 360 gradi, tra i pochissimi del XX secolo, nel mondo delle due ruote.
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