Venduta ad un’asta in Svizzera l’auto di Sant’Agata Bolognese, più costosa di sempre. In passato era stata una Miura ad essere venduta all’incanto per 2.3 milioni. Bianca crema, senza tetto e 750 cavalli di potenza.
9 esemplari, realizzati a mano, per uso stradale. Stiamo parlando della versione Roadster della Lamborghini Veneno (ovvero “veleno” in spagnolo). Una hypercar da prestazioni da urlo. Basata sulla Aventador, ha come fratelli diretti i 4 esemplari coupè, con i colori rispettivamente verde, bianco, rosso e grigio.
La vettura in questione ha però qualcosa di particolare. E’ la numero 7 delle 9 prodotte ed ha appena 325 km percorsi alle spalle. Già, perché stiamo parlando di una vettura usata, pochissimo peraltro, dal vice presidente della Guinea Equatoriale, indagato per riciclaggio, corruzione, mala gestione dalle autorità svizzere. E non è l’unica vettura sequestrata al qui sopra politico, che annovera nel suo garage personale auto del calibro del Koenigsegg One:1, Aston Martin One-77, Ferrari LaFerrari, Bugatti Veyron. Non male.
Con una base di partenza di 5.7 milioni di euro, la cifra è arrivata fino a 7.6 milioni di euro, ad un fortunato proprietario di cui non si conosce l’identità. La casa d'asta Bonhams di Cheserex (Svizzera) ha quindi concluso la migliore asta della storia di una Lamborghini, il cui prezzo di listino, da nuova, era di 3.3 milioni di euro.
Realizzata dal 2013 al 2014, ha preso il posto della Reventon. Con una lunghezza di 5 metri, larga 2 ed alta appena 1.16 metri, ha una massa nella versione roadster di 1490 kg. Il motore è un V12 6.5 litri di cilindrata, di derivazione Aventador e potenziato fino ad avere 750 cavalli a 8250 giri/minuto. La coppia motore raggiunge invece i 690 Nm a 5500 giri/min. Lo stile è assolutamente estremo, con i fanali anteriori a forma di Y che scendono quasi fino all’asfalto. Le ali anteriori, multiple per la precisioni, creano un effetto volume notevole. Il posteriore poi è caratterizzato da un alettone enorme, che si staglia sopra la vettura e serve a dare stabilità alle alte velocità. I giochi delle linee e le forme triangolari, caratterizzano poi la coda, tuttora moderna anche se progettata anni fa. Con portiere ad apertura verticale, si accede ad un abitacolo che invece non è esasperato. I sedili sono estremamente comodi, molto contenitivi nelle curve e impreziositi da pellami pregiatissimi. Al centro della console compaioni tre selettori, dei tre colori della bandiera italiana, un omaggio della casa di Sant’Agata Bolognese al bel paese. Finiture in carbonio, non solo estetiche, per tutto l’interno.
Il tempo di accelerazione permette di iscrivere questa vettura al club dei tre secondi: 2.8 secondi per la precisione, per passare da zero a 100 km/h. La velocità massima è invece stabilita, secondo i dati ufficiali, a 355 km/h, raggiungibile grazie ad un cambio ISR a 7 rapporti ed una trazione integrale permanente.
Una roadster pura, con nessun tetto installabile. Sole e vento sempre. Ed ovviamente le personalizzazioni. Per il precedente proprietario, erano state incise a mano le iniziali sul cofano anteriore e sulla portiera. Color oro sulla carrozzeria crema. Sorge ora il dubbio se colui, o colei, che ha acquistato questo bolide, provvederà a far riverniciare la vettura, per mettere le proprie iniziali.