E’ iniziata ieri la possibilità di richiedere il rimborso di 30 euro per tutti i papà e le mamme che hanno acquistato un seggiolino anti-abbandono. Peccato che il sito sia andato in tilt più volte. Forse oggi (venerdì) le cose dovrebbero stabilizzarsi. 

 

E finalmente ci siamo. E’ arrivato il momento di andare a richiedere il rimborso per la spesa del seggiolino antiabbandono. Le neo mamme ed i neo papà sapranno benissimo di cosa stiamo parlando, ma forse le altre persone hanno bisogno di un piccolo refresh.

 

Qualche mese fa, in Italia, era stata approvata una legge che rendeva obbligatorio l’utilizzo dei dispositivi antiabbandono per i bimbi. Si cercava infatti di andare a limitare quelle situazioni nelle quali il genitore si dimenticava il bambino sul seggiolino posteriore, per andare al lavoro, fare la spesa o altra situazione. Un evento che molto spesso si è trasformato in tragedia, in quanto il bambino non riusciva a resistere alle alte temperature nei mesi estivi, con la vettura che rapidamente (con i finestrini chiusi) raggiungeva temperature altissime. 

 

Per evitare queste tragedie, era stata promulgata una legge in Italia, che obbligava i genitori a comprare questi dispositivi che andavano ad avvertire, in vario modo, eventuali dimenticanze. Sul mercato erano presenti vari modelli, con vari tipi di allarme, dal semplice suono acustico, all’sms o notifica nell’app su smartphone. 

 

Dopo qualche mese di assestamento e di acquisti, molto spesso improvvisati dei genitori presi alla sprovvista, ora arriva una mano tesa del Ministero dei Trasporti, che ha deciso di rimborsare 30 euro, anche per tutti coloro che hanno già sostenuto la spesa. Ma come si fa?

 

E’ stato creato un sito ad hoc, www.bonuseggiolino.it, il quale permette di ricevere un buono elettronico, spendibile entro un mese dall’emissione, del valore per l’appunto di 30 euro. 

 

Il sistema ha avuto inizio ieri, ma come spesso accade, è andato in tilt. Non tanto per la richiesta da parte dei genitori di accaparrarsi questo contributo, ma piuttosto per via dei rivenditori che hanno cercato in tutti i modi di registrare il proprio negozio. Dal Ministero dei Trasporti hanno precisato che era possibile inserire la propria attività commerciale, già da diversi giorni. Fattostà che il sistema è andato in tilt, per le richieste dell’ultimo momento.

 

Per coloro che hanno già provveduto all’acquisto, non resta che aspettare qualche ora, in modo che tutto il sistema ritorni a funzionare correttamente. Per coloro invece che sono ancora in fase di decisione (casomai il bimbo deve ancora nascere), il nostro consiglio è di puntare ad un prodotto di qualità, invece di scegliere solo sul prezzo. Sono infatti molti i dispositivi che sono stati ritirati dal mercato in quanto non erano a norma, oltre che pericolosi e poco produttivi. E’ il caso di alcuni prodotti che erano in vendita sul più importante sito di e-commerce al mondo, al prezzo incredibile di 3.99 sterline (meno di 5 euro). Noi crediamo che in questi casi, la sicurezza debba essere posta al primo posto in assoluto, senza ovviamente andare a comprare il modello ultra tecnologico, con un costo spesso molto alto. Come sempre la giusta misura, premia sempre. 

 

La messa a regime completa per le sanzioni, è comunque in arrivo. La data fatidica è il 6 marzo, giorno in cui nessun agente di pubblica sicurezza (Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale o Locale), potrà chiudere un occhio. Sanzioni a partire da 83 euro, fino a 333 euro, con una decurtazione di 5 punti della patente. Attenzione però a non impazzire troppo nella ricerca: è necessario un certificato di conformità, non l’omologazione. 

 

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