E’ ripartito l’iter per la modifica di alcune norme del codice della strada. In particolare si riparla nuovamente dell’innalzamento del limite di velocità in certi tratti di autostrada, fino a 150 km/h, oltre che un inasprimento per chi fa uso del cellulare alla guida. 

 

E ci risiamo, ogni tot settimane eccoci a parlare del Nuovo Codice della Strada, come se si dovesse formulare ogni 6 o 7 mesi. E gli aspetti interessati di una possibile modifica sono veramente pochi ed oggetto di scontri tra la maggioranza e l’opposizione. 

 

Cavallo di battaglia della Lega è infatti l’innalzamento del limite massimo di velocità, in certi tratti autostradali, fino a 150 km/h. Per anni si è discusso per questo aspetto, senza che mai sia portato ad essere esecutivo. Ma serve veramente? Da una parte potrebbe permettere, con le vetture moderne, di percorrere più rapidamente alcuni tratti di strada, con un conseguente innalzamento della produttività (a detta di alcuni). D’altra parte c’è da dire che, sebbene le vetture abbiano sistemi di sicurezza maggiori, oltre che impianti frenanti d’emergenza più prestazionali, la decisione di frenare tocca ancora al conducente (escludendo ADAS e sistemi di guida assistiti). In altre parole, se il conducente è distratto, una maggiore velocità non fa altro che peggiorare le conseguenze di un tamponamento e un incidente stradale. E nel caso degli ADAS, ci sono sempre limiti oggettivi di frenata (intendiamo i metri di arresto). 

 

Come idea non sarebbe male, da un punto di vista ideale, ma poi nella concretezza, presenta non poche problematicità. Un giorno, nel futuro, quando tutte le vetture saranno dotate di moderni mezzi di frenata automatica, allora si potrebbe pensare giustamente di aumentare, ma farlo prima, bisogna essere certi di tutta una serie di circostanze. Secondo Giordano Bisemi, presidente di Asaps (Associazione sostenitori Polstrada), la maggiore velocità non è altro che uno spot politico, in quanto maggiore velocità comporta più tamponamenti, più interruzioni in coda e per ultimo più inquinamento. 

 

Per coloro che invece amano essere sempre connessi, il discorso si fa abbastanza duro. Premettendo che quando si guida, non si deve mai guardare il cellulare, per nessun motivo, ora, con la riforma proposta, i guai saranno ancora più gravi. Al vaglio diverse soglie di inasprimento della regola, fino a quella più estrema di ritiro immediato della patente. La versione che dovrebbe conquistare il via libera delle due camere, è l’aumento delle sanzioni per portarle da 422 a 1.697 euro (ora sono da 165 a 661 euro), oltre che la sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi. Nel caso in cui si venga beccati sul fatto, in modo recidivo, allora la multa potrebbe arrivare fino a 2.588 euro. Diciamo che un buon sistema di infotainment, sarebbe più che indicato per la gestione del cellulare nel caso qualcuno ci chiami mentre siamo alla guida.

Nel corso degli ultimi mesi, ci sono state diverse campagne pubblicitarie, sia in televisione, sia sui giornali, sia lungo le strade o autostrade, per quel che riguarda la guida con lo smartphone. Molto è stato fatto, ma mai abbastanza evidentemente per contrastare questa problematica. 

 

Problemi anche per chi non farà allacciare le cinture ai propri passeggeri. Secondo le indicazioni in Parlamento, verrà applicata una multa anche al conducente.

 

Altri piccoli aspetti meritevoli di essere citati sono senza dubbio i divieti di sosta, o meglio le multe. Dovrebbero aumentare (e non poco), portandosi dall’attuale forbice 85-334 euro fino agli ipotetici 191-647 euro ed un raddoppio dei punti sulla patente (da 2 a 4). Il foglio rosa poi, per i neo patentati, avrà una validità di 12 mesi, invece degli attuali 6, per permettere di prendere maggiore confidenza con la strada e le sue regole. 

 

In città inoltre, le auto elettriche potranno accedere senza problemi alle zone a traffico limitato, mentre verrà rafforzato il concetto del parcheggio rosa, per le mamme in gravidanza o accompagnate da bambini con età inferiore a 2 anni.

 

La norma che ci piace di più? Quella prevista dal 2024: l’obbligo delle cinture di sicurezza presso gli scuolabus. Perchè vedere i bambini giocare in piedi, durante la circolazione nelle nostre strade, è quantomeno preoccupante, se si pensa che il conducente potrebbe frenare all’improvviso. Su questo aspetto, nessun commento contrario!

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