L’azienda tedesca ha perfezionato una serie di parametri delle vetture diesel, andando a modificare profondamente alcuni motori di prova. Il risultato va oltre ogni immaginazione. Inquina meno di un decimo dei futuri limiti europei. Il diesel riprende quota?
Lunga vita alla Regina, o al Re, a seconda della situazione. Era questa la frase che veniva urlata nel Medioevo, al cospetto dei regnanti, e anche ora in qualche paese dove è rimasta la monarchia. Facendo una veloce modifica, potremmo andare a cambiarla in “lunga vita al Diesel”. Un carburante che sta subendo un attacco, non solo mediatico, ma anche economico ed industriale da ogni fronte e che sembra destinato a lasciare il passo ad un’era elettrica. Sembra, per l’appunto, perchè la ricerca tecnologica sta facendo passi avanti notevoli sul piano dell’abbassamento delle emissioni prodotte dal diesel per l’appunto.
Bosch, storica azienda attiva anche nel settore automotive, è al centro di una serie di ricerche molto avanzate che avrebbero reso possibile abbassare inquinanti come l’ossido di azoto a circa un decimo del limite massimo che verrà imposto dall’anno prossimo in Europa.
I primi test sono partiti nella città tedesca di Stoccarda e ora stanno per arrivare a Milano. Le autovetture che sono state utilizzate sono chiaramente dei diesel, ai quali sono state sostituite un gran numero di componenti. Per citarne solo alcuni, sono stati perfezionati il sistema di gestione del motore, il turbocompressore, il sistema di ricircolo dei gas di scarico, i convertitori catalitici, così come il sistema di iniezione AdBlue.
Grazie al cospicuo utilizzo di sensori all’interno dei veicoli, numerosi parametri sono stati monitorati durante le prove in città ed in ambito extra urbano. Salite e discese sono state molto utilizzate, proprio per vedere come reagisce il motore in situazioni di spinta o di risparmio di carburante. Per andare più nel dettaglio, nel comparto che ci interessa in questo articolo, è stato combinato un convertitore catalitico SCR con un filtro antiparticolato, oltre all’aggiunta di un secondo convertitore. E’ stato inoltre isolato termicamente il sistema di trattamento dei gas di scarico. In questo modo il sistema dei gas di scarico ha raggiunto più velocemente la temperatura prefissata.
Riassumendo quello che è stato prodotto, con le modifiche apportate dagli ingegneri Bosch, le emissioni di NOx hanno toccato livelli bassissimi. A margine della presentazione dello studio, è stato affermato
“A oggi nessuno è in grado di sapere con esattezza quando o se un particolare sistema di propulsione si affermerà in futuro...Già oggi sono disponibili motori diesel le cui emissioni sono ben al di sotto dei più severi limiti di legge previsti dalla UE. Per questo motivo Bosch è convinta che il diesel continuerà ad essere una parte importante della offerta dei sistemi di propulsione del futuro e che il suo elevato rendimento possa contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, con un impatto trascurabile in termini di NOx ”.
Convertire un intero parco auto all’era elettrica non è semplice, né tanto meno immediato, anche per via delle fonti di produzione dell’energia che non sono ancora totalmente rinnovabili. E’ quindi un lungo processo, ma che verrà accompagnato per ancora molto tempo dai motori diesel che non sono assolutamente sulla via della dismissione tecnica, nè tanto meno commerciale. Perchè alla fine, quello che conta non è solo l’emissione della singola vettura, ma tutto il sistema globale che porta a costruire quella vettura, oltre che il sistema di alimentazione che serve per poterla guidare tutti i giorni.
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