La celebre Organizzazione Internazionale che va a tutelare i diritti, negli angoli più remoti e non del nostro pianeta, lancia un appello legato alla batterie. Si tratta di un appello legato alla creazione in situazioni più etiche. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.
Ormai c'è poco da dire, siamo nel bel mezzo della rivoluzione industriale dove le batterie elettriche faranno la parte preponderante per il settore automotive. Come abbiamo visto il diesel sembra ormai destinato ad avere un aspetto minoritario, nei prossimi anni per il comparto automotive. L'elettrico sta sempre più aiutando il motore benzina ad assumere dei consumi che sono accettabili per una guida mista, non solo in città, ma anche extra città e in autostrada. L'inserimento di batterie elettriche aggiuntive all'interno dei veicoli sta però incontrando delle difficoltà da un punto di vista della realizzazione. Realizzare inatti una batteria elettrica ha una spesa che attualmente è considerevole.
Secondo ricerche effettuate nell'ultimo anno, produrre un auto con motorizzazione ibrida elettrica e benzina ha un costo di vita complessivo superiore a motorizzazioni ormai in uso da diversi anni come il benzina, il diesel, o motorizzazioni con gas quali GPL o metano. Il motivo di tutto ciò è legato al fatto che la creazione di queste nuove batterie elettriche che vanno a supportare i motori benzina sono ancora in una prima fase di studio e realizzazione. E inoltre lo smaltimento delle batterie elettriche è una problematica che non è stata ancora presa in considerazione in modo importante dalle case produttrici. Sebbene con qualche piccola eccezione infatti lo smaltimento delle batterie elettriche è una questione che ancora non è stata ben messa nel mirino per essere risolta.
Le previsioni dell'agenzia internazionale per l'energia, afferma che il numero delle auto elettriche entro il 2030 sarà di circa 200 milioni di unità. In questo numero troviamo un dato abbastanza allarmante, per quel che riguarda per l'appunto la realizzazione, i tempi di realizzazione, i costi legati all'ambiente, e lo smaltimento.
I costi legati all'ambiente sono tutti quei costi che sono legati alla realizzazione delle batterie elettriche. Stiamo parlando anche di costi sociali legati alla creazione delle batterie elettriche. Tutto ciò perché la batteria elettrica viene prodotta andando ad estrarre, all'interno di cave spesso e volentieri nel continente africano, materiali che poi le multinazionali utilizzano per creare, per l’appunto, batterie elettriche. Ovviamente non è necessario la necessità di affermare che spesso e volentieri le persone che vanno ad estrarre materialmente questi minerali hanno compensi salariali che sono rasenti la fame. Purtroppo Amnesty International ha denunciato anche l'utilizzo di bambini per l'estrazione di tali materiali dalle cave dei paese africani. Tutto questo non può che chiaramente indignarci per il continuo utilizzo dei bambini dal punto di vista della produzione
Quello che ci sta dinanzi è quindi una sfida complessa, che deve essere analizzata da diversi punti di vista. Non stiamo solo parlando di una efficienza dell'auto elettrica, che ci può portare a 300 km di distanza, rispetto a 400. Stiamo parlando di una sfida globale che va anche a toccare temi umani, ambientali, sociali, perché nel momento in cui che la batteria elettrica ha effettuato una percorrenza di 3-400.000km (nella migliore delle ipotes)i, attualmente la tecnologia disponibile dall'uomo, non permette la totalità di recupero e lo smaltimento della batteria elettrica, come si potrebbe pensare in quanto quest'ultima è da sempre legata ad un concetto di ecocompatibilità. Come vediamo spesso al di fuori dei negozi dei grandi elettrodomestici, i raccoglitori di pile, di piccole dimensioni, dovrà farti essere attivato un sistema di raccolta e smaltimento di tutte queste batterie, che dovranno poi essere trattate e non semplicemente sotterrate in mega cave. Questo infatti è il rischio che nella peggiore delle ipotesi ovviamente, le batterie possono andare incontro.
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