Il car sharing inizia ad andare di moda, specialmente nelle grandi città. Dopo Daimler e BMW, ora anche l’altro grande colosso automotive tedesco, debutta in questo interessante business. Aspetto interessante? Totalmente elettrico.
Car sharing in italiano può essere tradotto con “auto condivisa” e per chi non è molto del settore, è un servizio di mobilità urbana che da la possibilità agli utenti di condividere l’utilizzo della vettura con altre persone. Non esiste un limite temporale per il quale è consentito utilizzare la vettura: anche per pochi minuti e per pochi chilometri. Da un punto di vista sociologico, possiamo affermare che la vettura non è più considerata come bene di consumo, in quanto acquistata e utilizzata da un singolo soggetto, ma come bene di servizio.
Non stiamo parlando di un’idea nata da poco, perchè già nel primo dopoguerra, esattamente nel 1948 in Svizzera, si registrò il primo caso di società che organizzava un car sharing, con però poco successo. Esperimenti successivi si registrarono negli anni settanta e successivamente negli anni ottanta, ma è stato l’avvento di internet, in particolare delle app sul cellulare che ha dato il via ad un vero business.
Ora che il modello economico è maturo, anche Volkswagen ha deciso di entrare in campo, mettendo a disposizione in Germania ben 2000 vetture. Con una tempistica che si aggira al secondo trimestre del 2019, a Berlino vedremo circolare 1500 Golf e 500 Up! entrambe in versione elettrica. Sì, perché è proprio questo l’aspetto interessante di questo car sharing, ovvero l’impatto zero che avrà nei confronti del mondo in cui viviamo.
Secondo i piani alti della casa automobilistica, il progetto si rivolge a città con almeno un milione di abitanti. Le problematiche legate alla ricarica, visto che si tratta pur sempre di auto elettriche e che quindi dovrebbero essere ricaricate in appositi luoghi con colonnine dedicate, sarà risolto dai dipendenti della casa automobilistica.
Prima Berlino, poi Amburgo, poi l’Europa. Un piano ben preciso di espansione verso l’intero continente che, leggendo tra le righe dell’operazione, è anche un vera e propria operazione di marketing. Dal 2020, quindi dopo appena un anno dalla creazione del servizio, Volkswagen è pronta a collocare come parco auto di We Share, i nuovi modelli elettrici I.D. Un servizio quindi pensato per agevolare la mobilità urbana, ma anche come biglietto da visita e continui spot pubblicitari sulle strade di tutti i giorni.
I progetti tedeschi però non si fermano qui. Non solo auto, ma anche scooter e monopattini. Si, sembra quasi impossibile, ma sarà possibile noleggiare un monopattino. Stiamo parlando della cosiddetta Micro-Mobilità, che si andrà a condensare in progetti dal nome I.D. Cityskater e I.D. Streetmate. Visti nel recente Salone di Ginevra, sono veri e propri progetti futuribili e che andremo a far nostri, a partire dal 2020 in poi.
Che dire in conclusione? Sicuramente la scelta di concentrarsi sulle auto elettriche è qualcosa di veramente interessante. Stiamo parlando di vetture, ad esempio la e-Golf che hanno un prezzo di almeno 39.000 euro, quindi sicuramente non alla portata di tutti. Anche la piccola di casa, la e-Up! ha sicuramente costi elevati, a partire da 28.000 euro. Anche se si scegliesse il programma Progetto Valore, che permette di pagare per 36 mesi una piccola rata mensile ed eventualmente riscattarla ad una cifra già stabilita, i costi sarebbero alti se l’utilizzo poi sarebbe sporadico. Per persone che utilizzano la vettura solo in rare occasioni, il car sharing è un vero toccasano.
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