Al Salone dell’automobile di Hannover 2018, la Volkswagen ha presentato il prossimo veicolo commerciale elettrico e dotato di guida autonoma. Con un debutto previsto per il 2021, il cambiamento è più vicino di quanto si potrebbe pensare.
Era il 1950 quando debuttava nel mercato il mitico e leggendario Bulli, il multivan di casa VW che è rimasto in commercio fino al 2014, per ben 64 anni. Ora, a quasi sett’anni di distanza, siamo pronti a vedere la versione del futuro, grazie a tutto quello che l’ingegneria può offrire, ovvero zero emissioni e la guida autonoma.
Se nel primo dopoguerra la piattaforma era un'altrettanta mitica Maggiolino, questa volta partiremo dalla piattaforma MEB, acronimo di Modularer ElektrischeBaukasten, ovvero il punto di partenza per tutto quello che sarà realizzato da qui ai prossimi anni. I piani alti della casa di VW prevedono di dare la svolta con questa novità tecnica, in particolare per il settore green. Entro il 2020 dovrebbe debuttare I.D., ovvero la berlina compatta del segmento della Golf e nel giro di 7 anni, arrivare a produrre un milione di veicoli. Leggendo velocemente questi dati, potrebbero sembrare irrealizzabili, ma se si osserva il mercato dell’automotive globale, il vero trampolino di lancio per volumi di vendite importanti, è la Cina, da diverso tempo ai vertici mondiali per le auto elettriche.
Come prima tappa per la rivoluzione dei trasporti, abbiamo il debutto della versione commerciale, denominata I.D. BUZZ Cargo. Le dimensioni dovrebbero essere quelle del famosissimo Transporter, ovvero circa 5 metri di lunghezza, per 2 di larghezza ed un passo di circa 3 metri. Il vano di carico è progettato per esser ben ampio e facilmente utilizzabile dall’innovativo utilizzo dell’IoT-Internet of Things. In parole semplici e concrete, ci sarà un magazziniere virtuale che permetterà sempre e in un qualunque momento di sapere dove sono le merci e se sono ancora all’interno del veicolo o sono state appena consegnate. Per fare questo, le porte posteriori del veicolo commerciale, possono essere sbloccate da remoto, grazie ad una chiave digitale tra lo smartphone dell’utente finale e il veicolo.
L’intervento dell’uomo è però ancora importante e fondamentale, in quanto non stiamo parlando di un livello di guida autonoma 5, ovvero totale, ed in grado di gestire qualsiasi situazione, anche gli imprevisti. Quello realizzato per il Buzz è di livello 4, ovvero pari ad una capacità di guida in situazioni ordinarie, ma non in situazioni di emergenza o improvvise. Pensiamo ad esempio ad un pedone o animale che attraversa la strada, che non può essere previsto dal computer che governa il veicolo. Per consentire al guidatore di avere un controllo completo, è stato realizzato un abitacolo in con un ampio display amovibile, al centro tra i sedili, con un volante di forma rettangolare con spigoli smussati.
Sotto il motore, abbiamo un motore elettrico da 204 cavalli, spinto da due batterie con capacità compresa tra i 48 e 111 kWh, a seconda dell’autonomia richiesta dal cliente (tra i 330 e 500km in ciclo WLTP). Per agevolare l’utilizzo, gli ingegneri tedeschi hanno realizzato un supercharger da 150 kW che dai 15 ai 30 minuti riesce a ricaricare l’80% delle batterie, in modo da permettere al mezzo di continuare a circolare liberamente senza emettere un solo grammo di emissioni inquinanti.
Insomma, novità importanti per quel che riguarda i veicoli commerciali, sul piano della guida autonoma e dell’elettrico. I.D. Buzz si va quindi ad inserire in un mercato che si sta sempre più riempiendo di veicoli a zero emissioni, come l’ABT e-Transporter 1, ABT e-Caddy (2019) e il Crafter HyMotion1 (a idrogeno) solo per citarne qualcuno.
credit photo Volkswagen media press