Che sia una vacanza o un semplice spostamento in auto, dobbiamo seguire alcune regole che il Codice della Strada ci impone. Non si tratta di evitare solamente le multe, ma soprattutto di aver rispetto dei nostri amici a quattro zampe. Vediamo insieme cosa fare per viaggiare in serenità, tranquillità e sicurezza
Il Codice della Strada è stato realizzato non solo per tutelare la salute di noi umani, uomini, donne o bambini che siano, ma anche per i nostri amici a quattro zampe. Sono ormai considerati a tutti gli effetti parte integrante delle famiglie italiane, oltre ad avere benefici certificati a livello psicologico in ambito di pet-therapy. Senza allargare troppo le diverse tipologie di animali domestici, che potremmo quindi trasportare nella nostra auto, rimaniamo sulle due categorie più diffuse, ovvero il cane e il gatto.
E’ curioso pensare che la prima norma dello Stato italiano, relativo al mondo automotive, risalente al 20 marzo 1865 con la legge numero 2248, definiva alcuni aspetti relativi al comportamento da seguire per i conducenti di veicoli trainati da animali, oltre che alcuni aspetti legati alla velocità massima in alcune aree. Detto ciò, attualmente il Codice della Strada prevede non solo una sanzione economica per chi non rispetta le norme, ma anche una decurtazione dei punti della patente.
Come primo aspetto, è fondamentale comprendere che è vietato trasportare l’animale libero nell’abitacolo. La legge infatti prevede delle metodologie precise per far viaggiare sicuri i nostri amici, in modo che il conducente non sia disturbato fisicamente dalla presenza di quest’ultimi. L’articolo 169 del Codice della Strada parla molto chiaramente su tali aspetti e afferma che è possibile trasportare animali domestici anche in numero superiore a uno, a patto che:
“custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio della Direzione generale della M.C.T.C.”
Per chi non fosse pratico di termini tecnici legali, chiariamo subito che M.C.T.C. è quella che normalmente definita “motorizzazione”. Come conseguenza, dobbiamo stare attenti a quello che andiamo ad acquistare, in quanto un prezzo troppo basso rispetto alla media, potrebbe indicare un oggetto che non è omologato dallo Stato italiano, e di conseguenza dalla Motorizzazione.
Al fine di evitare che l’animale crei intralcio durante le guida, o fastidio alle altre persone presenti, perché infastidito da un ambiente a lui non tradizionale, dobbiamo quindi scegliere uno delle tre tipologie di metodologie per il trasporto.
Partiamo con il kennel rigido, più comunemente conosciuto con il nome di trasportino o gabbietta. In primis l’animale deve conoscere già l’oggetto, in quanto è impensabile fare la prima prova direttamente in auto: si produrrebbe solamente una situazione di stress e paura per l’amico a quattro zampe. In aggiunta a questo possiamo andare a utilizzare una cintura realizzata appositamente per i cani. Si tratta fondamentalmente di un'imbracatura che si collegata tra il collare/pettorina e l’innesto della cintura di sicurezza.
In alternativa a tutto ciò la classica rete divisoria è probabilmente la scelta ottimale. In questo modo il cane potrà essere libero di muoversi, senza arrecare danno al conducente, anche in caso di brusche frenate. Rete divisoria, alla quale può essere affiancata ad un telo protettivo per evitare che peli o altro materiale possa andare a danneggiare l’interno della vettura.
I prezzi? Ci sono per tutte le tasche, a partire da qualche decina di euro in su, a patto che siano omologati dalla Motorizzazione per il trasporto, altrimenti doppia spesa: per l’acquisto e per la multa ad un eventuale controllo. E se abbiamo più di un cane o gatto? Possiamo scegliere tra le gabbiette oppure la rete divisoria, ovvero lo stesso discorso per il singolo animale.
In conclusione, il Codice della Strada ci delinea molto chiaramente le cose da fare e quelle da non fare, aspetti dettati anche per tutelare la loro salute. Un motivo in più per evitare multe salate (tra 78 e 311 euro) e il punto in meno sulla patente.
Photo by Chevanon Photography from Pexels