Con la doppietta di Lorenzo Savadori, Imola diventa terra di conquista per il pilota classe 1993 di Cesena, vincitore nel 2015 della Superstock 1000 FIM Cup. Era da tanto che Aprilia non saliva sul gradino più alto del podio. 

Un weekend molto tirato, come nelle migliori tradizioni e sogni di ogni appassionato di due ruote, è stato quello che ha visto Savadori trionfare sia in gara 1 che in gara 2. Una superiorità che non è mai stata messa in dubbio per le 48 ore di gara. Dietro a lui, una bellissima gara, o bagarre come si dice in questi casi, tra Lorenzo Zanetti del Broncos Racing Team e Michelle Pirro del Barni Racing.  Ad avere la meglio è stato il tester Ducati, grazie ad un sorpasso capolavoro all’ultimo giro. In classifica generale è sempre Pirro a dettar legge con 140 punti, davanti a Savadori con 98 punti e Cavalieri un po staccato a 68. 

Si tratta quindi di due vittorie toccasana per il pilota di Cesena, che aveva anche corso in Moto3 del Motomondiale, nel 2008-2009 e 2010, collezionando al massimo un nono posto nel 2009 nel Gran Premio d’Italia. Il 27enne Lorenzo quest’anno ha deciso di accettare la proposta del team satellite di Noale, Nuova M2, a bordo di un’Aprilia RSV4 FW-Stock. 

Una sfida tutta italiana, anche per quel che riguarda le moto, tra Savadori e Pirro, con quest’ultimo che guida una Ducati V4R. Due moto stellari, già di serie, perfezionate per dare spettacolo durante le gare. 

L’Aprilia RSV4 è in produzione dal 2009, presentata in due versioni, per meglio venire incontro a tutti gli appassionati. La prima, ribattezzata R è perfetta per un uso stradale, mentre la Factory è invece di derivazione diretta dal mondiale Superbike. Con una cilindrata di 999 centimetri cubici, disposti in un quadricilindro a V di 65 gradi, con contralbero antivibrazioni e raffreddamento a liquido, ha della ciclistica un aspetto chiave. Le sospensioni anteriori con forcella Ohlins rovesciata e steli da 43mm, richiamano quello posteriori con forcellone bibraccio scatolato in lega di alluminio e ammortizzatore idraulico Ohlins. I freni sono ovviamente a doppio disco nell’anteriore da 320mm Brembo flottante in acciaio inox e singolo disco nel posteriore in acciaio inox da 220mm. Max Biagi nel 2010 vinse il mondiale Superbike, con la versione da pista, bissando il risultato nel 2012. Due anni dopo ci pensò Sylvain Guintoli e Marco Melandri a riportare il titolo costruttori a Noale, oltre al titolo piloti al francese. 

A rispondere all Aprilia ci pensa la Ducati Panigale V4, nell’allestimento speciale R. A differenza della versione “base” V4 e V4S, la V4R non usa un motore 1.103 di cilindrata, ma bensì un 998 per sottostare alle norme del mondiale. Con una potenza di 162 kW, 217 cavalli e 220 di coppia motore a 15.250 giri, la spinta è al top. Il telaio è stato ri-progettato con il perno del forcellone regolabile. La carenatura è stata maggiorata di quasi 4 cm, per andare a lavorare meglio in termini di aerodinamica. Forcelle diverse per Ducati, che monta quelle anteriori NPX di Ohlins, mentre al posteriore si ha le Ohlins TTX36, anch’esse regolabili. 

Appuntamento quindi per il prossimo 27 e 28 luglio con il quarto round dell’ELF CIV a Misano, nella riviera romagnola, terra di motori come pochi altri territori al mondo. Un appuntamento che gli appassionati Aprilia non possono mancare, vista l’assenza al campionato mondiale Superbike per la casa di Noale quest’anno.