Per il terzo anno consecutivo, la berlina della casa italiana vince il premio come “Performance Car of the Year” per la rivista “What Car?”. Un premio che però dovrebbe dare una scossa ad un brand che ormai è sempre più alla ricerca di nuove linee di produzione.
Fa sempre piacere vincere un premio. E’ un dato innegabile. A chi non fa piacere essere definito il migliore, il più bravo, il più veloce ad esempio. E’ quello che è successo alla Giulia per il terzo anno consecutivo, per la categoria “Performance Car of the Year” della rivista “What Car?”. Ed effettivamente stiamo parlando di una vettura molto sportiva e molto prestazionale.
Oggetto del successo è infatti la versione con motorizzazione V6 bi-turbo da 2.9 litri di cilindrata. Altrimenti conosciuta come la “Quadrifoglio AT8”. E non a caso stiamo parlando di una vettura con ben 510 cavalli di potenza a 6.500 giri/minuto ed una coppia motore pari a 600 Nm tra i 2500 e 5500 giri/minuto. Il peso dell’auto è di 1.620 kg ed il tempo di accelerazione 0-100 km/h si attesta a soli 3.9 secondi. Pochi, molto pochi ed addirittura inferiori rispetto a competitor come Porsche 718 ad esempio, da poco rinnovata.
A convincere i giurati della rivista, per il terzo anno consecutivo, è stata la combinazione tra la gestione della vettura alla guida e l’eccellente motore in alluminio, che fa di questa vettura qualcosa di unico ed adattabile anche in un uso non strettamente da corsa. Questo motore, è doveroso dire, è di derivazione Ferrari (e scusate se è poco). La trazione è posteriore, ma non è troppo violenta ed irruenta non appena si preme il pedale dell’acceleratore. E’ una vettura infatti, a discapito di quello che si possa pensare, utilizzabile tranquillamente in città, senza troppi sforzi. Possiamo infatti dire che è capace nell’essere aggressiva, solo quando serve veramente.
L’amministratore delegato di AlfaRomeo UK, Arnauld Leclerc, ha affermato a margine della consegna del premio:
“Aver conquistato questo premio per il terzo anno consecutivo è la dimostrazione della qualità del lavoro svolto per la creazione della Giulia Quadrifoglio, che si conferma, anno dopo anno, un autentica supercar”
Viene ora da chiedersi come mai stiamo parlando di una vettura di nicchia e che non beneficia di grossi volumi di vendita. Viene anche da chiedersi come mai un’azienda italiana storica come Alfa Romeo, sia attiva con pochissime vetture. Viene anche da chiedersi come mai stiamo parlando di un rilancio di un brand, da ormai troppo tempo e dobbiamo aspettare la Tonale o altre idee di vetture, per vedere il brand tornare nuovamente in auge nell’olimpo delle vetture sportive. Se una versione della propria berlina sportiva, vince un premio per tre anni consecutivi, ma non si riesce ad imporre nel mercato, viene quindi da pensare che manca forse un pò di appeal al brand, che non dipende certo dalle vetture, ma dalla concezione di acquistare una Quadrifoglio oppure una 718.
Con la Giulietta ormai senza futuro e con la Giulia e la Stelvio unici cavalli di battaglia, noi siamo qui ad aspettare, fiduciosi, una nuova era di Alfa Romeo. Belle, aggressive, con motori che non hanno nulla da invidiare alle case tedesche come BMW, Audi o Mercedes.
Credit photo: FCA media room