È stata da poco presentata la nuova versione cattiva della Yaris, firmata Gazoo Racing. Più bassa, con solo due porte, ma con la consapevolezza di essere la base per la futura auto da corsa per il mondiale rally. Vediamo insieme dettagli

 

Ebbene sì, ormai non c'è quasi auto normale, ad essere presentata ed elaborata per versioni sportive da competizione, o poco ci manca. Anche la Yaris, la mini city car che ha rivoluzionato il mondo delle auto circa nel 1999, è pronta ad avere la sua versione ultra cattiva. Non stiamo parlando di un speciale allestimento, partendo dalla versione base e con qualche modifica. Non è che la Toyota ha semplicemente messo dei cerchi in lega più importanti, modificato leggermente la presa d'aria anteriore e qualche dettaglio interno a livello di cuciture e di strumento digitale. Stiamo parlando di una vera e propria nuova vettura, cambiata anche secondo aspetti di telaio.

 

A guardarla, veniamo subito rapiti dai fanali anteriori, molto slanciati e plasmati su tutta la tre quarti anteriore. Oltre a ricordare lontanamente la Tesla, i fari fanno proseguire lo sguardo sul montante anteriore, il quale si nota essere di una accentuata angolazione. Tale vettura infatti non è predisposta per avere cinque porte, come la tradizionale Yaris, ma solamente due. A guardarla bene infatti si nota come il tetto sia più basso, in particolar modo all'altezza dei finestrini laterali. La luce del passeggero dietro è molto striminzita, sebbene la casa produttrice giapponese, abbia deciso di non mettere un montante tra il finestrino anteriore laterale e posteriore laterale. A scandire infine la sportività, in una vista laterale, ci pensano i freni, le cui pinze sono colorate del classico colore rosso sportivo.

 

A livello di meccanica, questa macchina è stata alleggerita rispetto alla nuova Yaris, di circa 40 chili. Tale aspetto era una delle priorità, come viene dichiarato dalla casa giapponese, durante la fase di progettazione e sviluppo della vettura. Al fine di alleggerire ulteriormente la vettura, è stato sviluppato a livello di motore, un tre cilindri turbo da 1,6 l di capienza, realizzato appositamente per tale progetto, posizionato inoltre in una posizione più bassa rispetto al normale, con lo scarico messo nel laterale per una maggiore efficienza. Tutto ciò ha prodotto il tre cilindri più potente mai realizzato ed installato su un autostradale di serie.

 

A livello di potenza, questa vettura genera 261 cavalli e 360 Nm di coppia, che sono in grado di far scattare da ferma la vettura e raggiungere i 100 km/h in soli 5,5 secondi. La velocità massima non è dichiarata in modo totale, in quanto tale vettura è stata limitata a 230 km/h  in modo elettronico. A scandire il tempo della velocità, ci pensa un cambio manuale a sei marce, pensata appositamente per questa vettura con cambi molto brevi e veloci.

 

A livello di distribuzione di potenza, normalmente si parla di un 60% per l'asse posteriore, e di un 40% dall'asse anteriore. L'ingegneria Toyota hanno però previsto la possibilità di andare a modificare tale ripartizione con diverse forme di mappatura previste di default sulla vettura. Nei casi in cui si sceglie la modalità Track, allora la ripartizione è perfettamente uguale tra asse anteriore e asse posteriore. Nei caso in cui invece si voglia raggiungere una potenza esprime totale, allora si raggiunge la modalità Sport, con un posizionamento del 70% della potenza sulle ruote posteriori.

 

Questa vettura, come dicevamo prima, è frutto di un vero processo ossessivo di progettazione per quel che riguarda il peso e il bilanciamento di quest'ultimo. Basti pensare che il bagagliaio ha perso parte della capacità, al fine di ospitare in modo ottimale la batteria, posta proprio sotto il normale baule, per ottimizzare la distribuzione dei pesi.

 

Con consegne previste per fine anno, questa vettura si prepara ad essere una piccola vettura di culto per gli amanti della sportività e del mondo rally. Dopotutto, avere una nuova vettura di cui innamorarsi, c'è sempre bisogno.


Credit photo: toyota media press