Dopo gli ultimi gran premi di Formula 1, c’era necessità di sistemare un pò le cose in casa Ferrari. Tra ordini di scuderia non accettati ed eseguiti, scie non date e team radio non proprio sobri, Binotto è salito in cattedra e ha parlato con i due piloti.
Quando la macchina non andava, tutti uniti. Quando i lavori di perfezionamento iniziano a dare i giusti frutti, allora qualcosa nasce. Irruenza giovanile e voglia di rivincita di un 4 volte campione del mondo, non sono facili da mettere d’accordo e sintonizzare sulle stesse lunghezze d’onda. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, al termine dell’ultimo gran premio ha preso da parte i due piloti, due talenti cristallini entrambi, ma con differenti progetti di crescita futura, chiarendo una volta per tutte chi viene prima di tutto. Ovvero, la squadra. La Ferrari.
Enzo Ferrari amava dire che era la squadra che veniva per prima. I piloti passano, la Ferrari rimane. Ed è questo il succo del discorso che Binotto ha fatto a Vettel e Leclerc.
Nell’ultimo gran premio di Sochi infatti Vettel non è stato molto corretto, nel non fare passare il compagno di squadra nei primi giri, come era stato accordato nel pre gara. Il tedesco ha infatti fin da subito reso forsennato il passo gara, dicendo ai box via radio che non poteva rallentare se Leclerc non ne aveva per passare. Tutto questo al monegasco non ha fatto piacere e neanche ad alcuni ferraristi.
In vista della gara di Suzuka, Vettel ha infatti dichiarato:
“Parlare di quale accordo ci fosse o non fosse, o di chi avesse ragione e chi no, forse oggi non è così importante. Ma ovviamente ho ricevuto un ordine via-radio per scambiare le posizioni, e non l'ho fatto. E questo non è stato corretto. In generale, tutto è chiaro. Ci siamo parlati, come sempre, c’è stata una conversazione su questo così come su altri temi. Non farei tanto clamore per l'intera storia”
Dall’altra parte Leclerc ha ammesso che alcuni suoi team radio sono stati un pò sopra le righe, non in linea con lo stile Ferrari, così come il suo rifiuto di dare a Vettel la scia a Monza.
“Penso che sia chiaro dall'inizio della stagione che dobbiamo rispettare gli ordini di squadra, ma si è visto che non era chiaro per entrambi i piloti, quindi ne abbiamo parlato e ci siamo assicurati che questa situazione non si ripeterà più in futuro"
A gettare benzina sul fuoco, ci pensano ovviamente gli altri team. Helmut Marko, consulente della Red Bull, ha infatti affermato di non pensa che il tedesco continui ancora molto con la Ferrari. Sul fronte Mercedes, il pluricampione Hamilton cerca di sovvertire gli ordini gerarchici a Maranello:
“È una dinamica interessante, perché ovviamente Sebastian era il numero uno e ora chiaramente non lo è più. Sia come energia che come prospettiva, stanno spingendo Charles. E questa è una cosa buona per il team? Non credo, ma è la filosofia che hanno sempre avuto. Noi non ci lamentiamo, perché abbiamo una buona filosofia che funziona bene e non abbiamo intenzione di modificarla a breve“.
Critiche ovviamente rispedite ad entrambi i mittenti. Resta il fatto che Vettel ormai è sotto una lente d’ingrandimento di più persone. Ed è anche normale, visto che le qualità ed il talento cristallino non possono essere messo in discussione. Le affermazioni di Hamilton e Marko arrivano giusto giusto quando la Ferrari sta per risalire la china. Già impauriti?