In occasione del Jeep Camp è stato presentato in anteprima, il mitico off road in versione cassonato in perfetto stile a stelle e strisce. Con una tecnologia da berlina, ma un aspetto da wrangler puro, non può che far innamorare subito gli appassionati. Vediamo com’è fatto dentro. 

 

Di fatto si tratta di un ritorno del marchio statunitense, nel segmento dei pick up, con dettagli che sono inconfondibili come la griglia anteriore che è diventata negli anni un’icona di stile. Quella che è stata presentata al Jeep Camp, il tradizionale ritrovo annuale di tutti gli appassionati e proprietari di Jeep, che si è tenuto a San Martino di Castrozza dal 12 al 14 luglio, è la versione definitiva. Pronta per essere commercializzata nel primo semestre 2020 nei mercati EMEA (Europa, Medio Oriente e Asia), arriverà a fine 2020 da noi in Italia. 

 

Nato la prima volta nel 1947, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, il pick up ha veramente cambiato lo stile di vita di molte persone. Fu la Overland a presentare il primo modello, mentre sono addirittura 27 anni che la Jeep non aveva a listino un veicolo di questo segmento. Era infatti il 1992 quando il Comanche usciva di produzione, ed ora dopo più di un quarto di secolo, ecco il Gladiator. 

 

Prodotta a Toledo, nell’Ohio (USA), arriverà in tre allestimenti (#Sport, Overland e Rubicon). Nel frontale ovviamente sarà presente l’immancabile griglia, questa volta con feritoie più larghe per permettere un migliore processo di aspirazione. A parte la versione base, troveremo come optional i fari anteriori e fendinebbia a LED, con una particolare colorazione bianca molto nitida che conferisce un look moderno e pulito. Le operazioni di carico, fondamentali per questa tipologia di veicolo, sono stata particolarmente studiate nei dettagli. Tre diverse posizioni di arresto per il portellone posteriore, un sistema di illuminazione under-rail, una presa da 230v su richiesta nel cassone, fermi integrati per aumentare la versatilità, un sistema di carico Trail Rail studiato apposta per le situazioni più difficili e instabili, oltre a teli e rock rails per una protezione di cabina e cassone totale. 

 

Per quel che riguarda gli interni, sembra di essere su una vettura. Le linee sono pulite, scolpite, con un design sviluppato in orizzontale e personalizzazioni che si differenziano a seconda dell’allestimento scelto. La tecnologia non manca a bordo, con un display centrale da 8.4 pollici (optional) che si affianca all’altro display presente nel cruscotto di guida, questo ampio fino a 7 pollici, che fornisce fino a 100 tipologie di informazioni diverse. Gli adas (assistenti alla guida) sono anch’essi presenti, come il Blind-spot Monitoring con Rear Cross Path Detection, il Forward Collision Warning Plus e l'Adaptive Cruise Control con funzione Stop, una telecamera posteriore ParkView con griglia dinamica, il Park Assist anteriore e posteriore e il Controllo Elettronico della Stabilità (ESC) con dispositivo antirollio. I sedili posteriori sono stati studiati per essere abbattuti e dare più spazio ai carichi pesanti e ingombranti che possono essere messi nel cassone. Una telecamera anteriore, aiuterà nelle manovre più difficili, oppure nella quotidianità cittadina, e verrà posizionata dietro al feritoia. Ed è la prima volta che viene montata che abbiamo una telecamera anteriore su una vettura Jeep, dotata addirittura di un sistema di pulizia che permette di avere sempre la lente pulita da sporcizia varia. 

 

E i motori? Sotto il cofano troveremo il Pentastar V6 da 3.6 litri nei mercati extra Europa e Medio Oriente, mentre per il vecchio continente troveremo l’EcoDiesel V6 3.0 litri da 260 cavalli e 600 Nm di coppia motore. Per entrambe si parla di un cambio automatico a 8 rapporti, studiato su misura per ottimizzare dei costi di esercizio contenuti e prestazioni comunque da vero off road. Si potrà anche vedere su strada una versione personalizzata da Mopar, nell’allestimento Rubicon, spinti da un motore benzina Pentastar V6 da 3.6 litri e 285 cavalli, con trazione integrale 4x4 Rock-Trac, assali anteriori e posteriori Dana 44 di ultima generazione (terza). Personalizzazione sia nel motore, sia negli accessori, con oltre 150 possibilità di rendere unico il proprio Gladiator. 

 

Appuntamento quindi a fine 2020 per poterlo vedere circolare sulle nostre strade, pardon, nostri campi e offroad


Credit photo FCA media press