Nella tradizionale classifica mondiale de “le aziende che valgono di più”, Toyota è la casa automobilistica che ha ottenuto un punteggio maggiore. Dietro di lei BMW e Mercedes rientrano nella Top100. Le altre case? Non pervenute.
Ogni classifica si sa, è fatta per cercare di dare un senso a qualcosa che non ha un senso. In un mondo votato alla continua ricerca di un migliore posizionamento per le aziende, vedere una realtà essere definita “l’azienda con maggior valore”, è senza dubbio qualcosa di impagabile. Ogni anno Kantar Millward Brown, attualmente conosciuta come Millward Brown, realizza la classifica delle aziende con maggior valore, andando a mixare una serie di parametri. In essa viene compresa aziende di ogni ordine e livello, non solo automotive, ma anche elettronica, beni di consumi, servizi e quant’altro.
A regnare su tutti è in modo indiscusso Amazon, il sito di e-commerce più potente al mondo, creato dalla mente geniale di Jeff Bezos, che è partito dal proprio garage e che ora detta i ritmi del mercato mondiale del commercio elettronico. A seguire, in seconda posizione troviamo Apple e subito dopo Google. Non è un caso che le prime tre posizioni sono riservate a tre aziende che hanno fatto la loro fortuna in un’epoca digitale. Servizi più “tradizionali” come beni alimentari, sfizi e abbigliamento, arrivano molto dopo. McDonald si posiziona in nona posizione, Disney in diciassettesima, Nike alla 21, Louis Vuitton alla 22 e Starbucks alla 24. E le auto? Molto dopo, alla 41esima troviamo Toyota che è la prima casa automobilistica in classifica. Il suo valore è stimato in 29.151 miliardi, che confrontate con i 315.505 di Amazon, risultano quasi le briciole. Eppure stiamo parlando di un’azienda che conta oltre 300.000 dipendenti e ha come slogan “Always a better way”.
A seguire a distanza ragguardevole ci sono le due tedesche, BMW e Mercedes, che hanno un valore rispettivamente di 23.355 e 23.326 miliardi e si sono piazzate alla 54esima e 55esima posizione. Rispetto all’anno passato tutte e tre le case automobilistiche hanno visto diminuire la posizione nel ranking di questa classifica di circa 7-8 posizioni. Tutto questo durante un periodo non ottimale per il mercato automotive, quando le nuove generazioni non sembra siano intenzionate a investire importanti somme di denaro in questo mezzo di mobilità, ma preferiscono spostarsi in altro modo.
Toyota, BMW, Mercedes. E le altre? Molto più indietro troviamo Honda (11.749 miliardi), Ford (11.211 miliardi), Nissan (10.554 miliardi), Tesla (9.285 miliardi), Audi (8.556 miliardi), Volkswagen (6.707 miliardi) e Porsche (5.817) in una ipotetica classifica di settore.
Viene ora spontaneo domandarsi come vengono realizzate queste classifiche. Innanzitutto, a realizzare tutto ciò è stata una società di ricerca marketing internazionale come la Millward Brown, con ricavi per 1,5 miliardi di dollari e il quartiere generale a New York. Tra le ricerche di punta di quest’azienda, abbiamo la Brandz, che ogni anno analizza migliaia di aziende sparse per tutto il mondo. Particolarità di questa metodologia di classifica è il mix tra dati finanziari, economici e sondaggi di circa 3 milioni di persone relativa alla percezione del brand da parte della gente. Non solo classifiche mondiali, ma anche specializzate sul singolo Stato. Nel marzo di quest’anno è stata pubblicata Italy top 30 2018, con Gucci che si è classificato al primo posto con 24 miliardi di valore.
Guardando negli altri paesi europei, ad esempio in Spagna invece è Zara a guidare la classifica, mentre in Gran Bretagna Vodafone, Olanda Shell, Germania SAP, France Louis Vuitton, mentre oltreoceano negli USA Google domina. E in Cina? Alibaba, il competitor diretto di Amazon. Tutto questo relativo all’anno 2018. Appuntamento quindi al primo anno per vedere se il mercato automotive ha ripreso quote di mercato ed ha scalato la classifica a livello mondiale.
Credit photo: Toyota Media press