Il mercato indiano, dopo l’ultimo anno fiscale in forte crescita, prevede di aumentare il numero di trattori nuovi. Il tutto merito ad una stagione dei monsoni che si prevede normale, senza situazioni eccessive. Vediamo i dettagli di questo mercato lontano, ma influente nel nostro paese.

 

Dici India e ti vengono in mente la splendida conformità del territorio dell’estremo Oriente. Uno dei paesi di maggiore produzione di riso ha infatti una morfologia molto diversificata da singola zona all’altra, con una conseguente diversa necessità di impiego di trattori di differente grandezza. Piccoli o grandi, ma comunque tutti in crescita dal punto di vista della potenza.

 

Italia, si dice “terra di meteorologi”, ma anche in India non scherzano. In un paese dove i monsoni, i potenti venti ciclici, caldi e caratteristici dell’Oceano Indiano, che influenzano profondamente il clima, portando piogge più o meno abbondanti, guardare al cielo è quanto mai importante per il comparto agricolo. Senza estremizzare il tutto, non a caso la zona più piovosa al mondo, nota come Cherrapunjee, si trova in India. Quanto piove in quel territorio? Dodici metri all’anno, per una media di tre centimetri al giorno.

 

E’ facile comprendere che il ruolo del meteo, e delle conseguenti eventuali alluvioni o periodi di siccità, influenzano non poco l’eventuale acquisto o meno di trattori. Quest’anno l’India Meteorological Department prevede una stagione di piogge normali. Come conseguenza diretta le previsioni di vendita sono più che positive. Nell’ultimo anno, il tasso di crescita di nuovi trattori immatricolati si è portato ad un più ventidue percento. Le unità sono passate da 583.000 a 711.500 e per quest’anno si prevede di confermare la crescita con un più 8/10 percento.

 

I principali produttori di trattori sono tre: Mahindra, Tafe e Escorts. La prima è anche una casa produttrice di autovetture e presente nel nostro mercato italiano con alcuni modelli come XUV100 o XUV500, mentre Tafe e Escorts non sono presenti nel mercato automotive italiano. Nomi che possono essere sconosciuti ai non addetti del mercato, ma che riguardano veri leader al mondo per il comparto agricolo. Un esempio lampante è Tafe, seconda produttrice in India di trattori e terza al mondo nella rispettiva classifica mondiale. Un’azienda relativamente recente, fondata nel 1960, e con un fatturato di oltre un miliardo di euro annui. Con una quota di mercato che si attesta al 43 percento per Mahindra, ed un 19 e 12 percento per le altre due, il mercato è fondamentale diviso in un triumvirato. Una triade di produttori che sta puntando non poco alla vicina Cina, sia per quel che riguarda i piccoli mezzi, sia quelli più grandi. Cina, ma anche Africa e Turchia, territorio già d’interesse anche per le aziende italiane ed europee.   

 

Nuovi trattori, con maggior potenza però. Il segmento dei 41-50 cavalli, ovvero di quei trattori di piccola-media grandezza, copre oltre il cinquanta percento del mercato. La quota al di sotto dei venti cavalli, invece si sta riducendo da un cinque ad un tre cavalli. Maggior potenza, per un lavoro svolto in modo più veloce e con meno problemi di gestione complessiva. Un mercato quindi che si evolve e che, guardando le motorizzazioni europee e statunitense, si aggiorna in termini di potenza e duttilità. Per un paese che è tra le prime potenze mondiali e leader nelle potenzialità del settore agricolo, queste necessità fanno sì che il potenziale prodotto aumenterà in modo considerevole.

 

 

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