Si è corso ieri il Gran Premio della MotoGP a Valencia, terzultima gara di questo folle Motomondiale. Vediamo insieme come si sono comportati I protagonisti e se finalmente possiamo dire di aver quasi trovato il neo campione del mondo.
Nell'anno dove tutto è stato rivoluzionato dal covid e dalla caduta di Marc Marquez, con connesso infortunio, i successivi Gran Premi, hanno riservato sorprese su sorprese. Anche quello che è successo ieri a Valencia è qualcosa di eclatante. Nei primi giri è caduto Quartararo, mentre Rossi si è dovuto ritirare per un guasto tecnico. Non sappiamo più veramente cosa pensare riguardo al dottore ed alla sua sfortuna relativa quest'anno.
A vincere la gara è stata la Suzuki, o meglio le Suzuki, che sono riuscite a tagliare il traguardo per prime, come non accadeva da moltissimi anni. L'era incontrastata del dominio di Yamaha, Honda e Ducati, ieri si è interrotta per dare a queste moto snelle e veramente fluide nei movimenti, una doppietta storica.
A vincere la gara è stato colui che sarà il futuro campione del mondo molto probabilmente, ovvero Joan Mir. Prima della gara di ieri non aveva mai vinto e questo era abbastanza strano che un pilota che si trovava nella prima posizione della classifica generale, non avesse avuto ancora la fortuna e l'onore di salire sul gradino più alto del podio di un gran premio.
In un weekend praticamente perfetto, Mir è riuscito a confermarsi ancora una volta un pilota costante e capace di andare a posizionare il proprio il casco, nelle posizioni che contano. E tutto questo a soli ventitre anni, un'età che ci permette di garantirci ancora molti anni di questo pilota completo, e capace di dare filo da torcere a tutti gli altri.
Il secondo classificato è Rins, che è stato un po' croce e delizia più volte della Suzuki. Era riuscito a partire molto bene però sul lungo è crollato. Doveva essere la prima guida della Suzuki, ma anche qui poi lungo tutto il mondiale si è ritrovato quasi sempre il compagno davanti, più completo e più costante. Ora Rins si trova a 37 punti da Mir, allo stesso distacco di Fabio Quartararo.
Come terzo classificato abbiamo Pol Espargaro, bravissimo a posizionare una KTM che pochissimi gli avrebbero dato chance a inizio stagione.
Appena sotto il terzo gradino del podio, troviamo Nakagami, capace di recuperare dopo lo scivolone di due settimane fa e ad arrivare come migliore Honda del paddock.
Gli italiani invece non sono stati molto fortunati ne caparbi ieri. Andrea Dovizioso ha condotto una gara per qualche giro buona, ma poi è arrivato ottavo, come se fosse quasi rassegnato alla scissione del suo rapporto con Ducati.
Valentino Rossi invece è incappato in dei guai meccanici, che hanno condito un weekend abbastanza particolare e anonimo. Nella Q1 aveva registrato un diciottesimo posto e sicuramente un risultato non all'altezza del nome del pluricampione di Tavullia.
Ed infine abbiamo Quartararo, che lo avevamo già accennato qualche riga fa. È stato weekend da incubo, per un pilota che doveva essere il principale competitor di Marquez, ma che per un motivo o l'altro ha sempre problemi in ambito di gestione del weekend. È un vero peccato, perché il pilota italo-francese ha talento e lo ha da vendere. Però diciamo di Fabio Quartararo come di un pilota che non si rassegna mai. Ha dalla sua, una giovanissima età, addirittura più giovane del pilota che attualmente in prima posizione.
Ne vedremo delle belle fra qualche anno, ma anche non appena Marquez ritorna in pista
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