La casa del biscione inizia a concretizzare quello che è stato detto durante le ultime dichiarazioni stampa. La piccola supercar che tanto aveva fatto sognare gli appassionati alfisti, non verrà più prodotta. Continua il programma di restyling in casa Alfa.

 

Non sono passate molte ore da quando il consiglio di amministrazione di FCA ha dato luce al futuro di casa AlfaRomeo. Un futuro dove le scelte sono fondamentali e che sono quanto mai strategiche in questi giorni. Ultimamente i dati di vendita in Italia non sono all’altezza delle aspettative e hanno registrato pesanti ribassi rispetto l’anno scorso. Per questo motivo, non è più possibile sbagliare. 

 

A pensarci bene, l’Alfa Romeo 4C non è stata una vettura qualsiasi. Presentata in anteprima mondiale al salone di Ginevra nel marzo 2013, e successivamente al Salone del Mobile di Milano il mese successivo, la produzione era a cura della Maserati, all’interno del proprio stabilimento di Modena. Una vettura che pone le basi a livello strutturale dalla concept car Scarabeo (data 1966), mentre a livello estetico la sua vicinanza con la 8C Competizione (2007) è quantomeno evidente. 

 

4C, ovvero 4 Cilindri montati centralmente nella vettura, strizza anche l’occhio alle storiche auto Alfa degli anni trenta e quaranta, che hanno fatto la storia delle competizioni, come la 8C e 6C. 

 

A livello di meccanica la vettura aveva come motore un quattro cilindri in linea a ciclo otto, con l’aggiunta di un turbocompressore a iniezione diretta con variatore di fase. Prodotto integralmente in lega leggera, aveva una cilindrata tutto sommata contenuta, di 1.742 centimetri cubici, ma capace di spingere con i suoi 240 cavalli e 350 Nm di coppia massima. Secondo i dati ufficiali della casa si potevano superare (in pista) i 255 km/h come velocità massima, mentre per l'accelerazione 0-100 km/h il cronometro si fermava ai 4.5 secondi. 

 

Con una trazione posteriore ed una gestione del controllo di quest’ultima affidata al rotore Alfa Romeo DNA, il divertimento era assolutamente reale. Il cambio era a doppia frizione a secco TCT, gestibile in sequenziale. Il tutto in un peso praticamente inesistente: 895 kg. Una piuma. 

 

E’ stata anche una vettura strategica per il mercato USA, in quanto è stata la prima Alfa a tornare oltreoceano dopo molto tempo. Ne fu realizzata anche una versione speciale per il mercato nordamericano, la cui unica differenza sono solamente i fari anteriori leggermente rivisti in chiave USA. 

 

Avrà un erede? Ni. Chi si aspetta una altrettanto cattiva vettura, rimarrà deluso. Non sono infatti previste super car “compatte”, se così si può dire. Avrà per la precisione due eredi indiretti, ovvero la Tonale e il SUV del segmento B. Anche se non abbiamo ancora visto i bozzetti del SUV, difficilmente si spingeranno ad una linea così cattiva e di nicchia. Perchè tutto sommato, siamo schietti, la 4C era una vettura destinata ad un numero ristretto di persone. Bella, e su questo non ci piove, ma quanto meno limitata nel numero di unità vendute. E su questo, il nuovo consiglio di ammistrazione del biscione ha deciso di dare una svolta. Auto aggressive, ma alla portata di tutti. Ecco quindi la Tonale e il SUV del segmento B, chiamati a dare la svolta al destino dell’Alfa Romeo.

 

Credit photo: FCA media room