Il cambiamento è inevitabile ed imminente. Almeno quanto detto dal Senior Vice President e Strategy Manager di VW in Nord America di VW, Reinhard Fischer. Tra strategia di marketing e realtà, vediamo come stanno realmente le cose

 

Tutto ebbe inizio con il dieselgate, lo scandalo di dimensioni globali legate all’alterazione dei dati delle emissioni. La casa tedesca VW fu messa al centro di una bufera per avere manomesso i dati che provenivano dai test pre immatricolazione. Con ancora il processo in corso e dopo aver subito maxi multe, la casa dei quattro anelli cerca di rialzarsi, andando a proporre un nuovo concetto di vetture, totalmente elettriche, andando a tracciare la rotta che porterà il mondo automotive dai motori termici a quelli full elettrici. 

 

Come ogni cambiamento che si rispetti, non avviene in poco tempo. Cambiare un prodotto è semplice, ma cambiare qualcosa di così complesso come una vettura è invece qualcosa di complicato e che necessita molto tempo. Basti pensare a quanti componenti fanno parte di una vettura, anche solo per quel che riguarda il motore o la parte della trasmissione. Ecco, pensare che tutto venga cambiato nel giro di pochi anni, non è semplice. Ma non è semplice per un concetto molto basilare: bisogna adeguare l’industria dell’indotto. Ogni volta che si preannuncia un cambiamento nel mondo dell’industria, grande attenzione è se questa novità durerà nel tempo oppure andrà a sgonfiarsi dopo poco. 

 

Senza fare un elenco di tutti i grossi annunci di cambiamenti tecnologici poi non concretizzati in un reale cambiamento, prima che l’indotto si modifichi, servono importanti segnali da parte del mercato. E questi segnali stanno arrivando effettivamente. Sono le cosiddette “economie di scala” che si devono innescare, ovvero dei sistemi di riduzione dei costi di produzione, all’aumento della produzione stessa (per renderla semplice e comprensibile a tutti). Maggiore certezza di cambiamenti, maggiori investimenti da parte di tutti per adeguarsi al progresso. 

 

L’obiettivo di VW, anche per andare a limitare il caos del dieselgate, è quello di produrre entro il 2025 almeno 3 milioni di vetture completamente elettriche. Un obiettivo ambizioso, considerando che siamo a soli 6 anni dal traguardo ed il costo delle vetture è ancora abbastanza alto rispetto a quello dei tradizionali motori termici. Ma come abbiamo detto, le economie di scala dovrebbero man mano aiutare ad abbassare i prezzi, anche senza aiuti statali. 

 

Il gruppo tedesco ha anche recentemente dichiarato quanto è disposto a investire per questo cambiamento. Stiamo parlando di circa 80 miliardi di dollari. Sì, avete letto bene. 80 miliardi di dollari per posizionarsi al primo posto di una rivoluzione i cui benefici in termine di profitto dovrebbero essere notevoli. Toyota è già partita con l’abolizione di fatto di tutti i motori diesel e l’inserimento di una versione ibrida, per ogni vettura presente nel proprio line-up. Anche le altre case automobilistiche si stanno muovendo e quindi VW non può rimanere a guardare. 

 

E’ stata già annunciata una vettura full elettrica di fascia bassa, con un prezzo che si aggirerà a circa 20.000 euro, probabilmente prodotto dalla SEAT, che si trova all’interno del gruppo VW. Ad essa verranno affiancate le vetture della serie ID, declinata nelle varie versioni di grandezza a seconda che serva un chilometraggio maggiore o minore. 

 

In una recente nota, Fischer ha dichiarato: 

 

"Una volta superata la paura di qualcosa di nuovo (...) l’EV è la scelta migliore. Non credo che ci vorrà molto per convincere gli acquirenti. C’è una forte curiosità. L’ansia da autonomia è stata sostituita dall’ansia da carica ma spesso dimentichiamo che cento anni fa la benzina veniva venduta nelle farmacie. Oggi abbiamo 122.000 stazioni di servizio negli Stati Uniti. Da collo di bottiglia si è trasformata in merce. Per l’energia elettrica sarà esattamente la stessa cosa."

 

Tutto questo, nel momento in cui nessun colosso automobilistico sembra uscirne indenne dal dieselgate. Che sia stato questo il punto di partenza per un cambiamento senza ritorno?

6 anni e vedremo se le parole di Fischer sono frutto di politiche di marketing oppure di un piano di espansione vero e concreto.

 

Credit photo Volkswagen media press