All’ultimo Goodwood Festival of Speed, McLaren ha annunciato 18 nuovi modelli entro il 2025 a zero emissioni. Obiettivo della casa, stare al passo degli altri colossi, con maggior tradizione e forza produttiva. Traguardi ambiziosi, ma già i primi dati sono incoraggianti.
Ha meno di 9 anni, ma è già a livello mondiale. Di chi stiamo parlando? Ovviamente della McLaren Automotive, dichiarata indipendente dalla Mercedes nel 2010. Da allora i modelli prodotti dalla casa inglese di Woking, sono stati un crescendo di successo. Ora si appresta a fare il salto di qualità per consolidarsi nel gotha delle case automobilistiche più prestigiose al mondo.
Il luogo scelto per questo annuncio è il celebre Goodwood Festival of Speed, che si tiene ogni anno tra giugno e luglio, nel circuito inglese. Le migliori case automobilistiche portano i propri modelli oltremanica, per dare sfoggio dei progressi tecnologici. McLaren, nell’occasione 2018, ha presentato la 600LT e annunciato l’arrivo di altri 17 modelli entro il 2025.
L’ultimo prodotto, la 600LT, è un’evoluzione della 570S, con un posteriore allungato, alleggerita nel peso totale ed esasperata in ogni singolo aspetto. Il modello su cui si basa, la 570S, ha dovuto abdicare in termini di prestazioni, praticamente surclassate dalla nuova arrivata. La carrozzeria è stata allungata di circa 7 centimetri e rivisitate completamente le appendici aerodinamiche, oltre che un alettone fisso che permette una maggior tenuta di strada a velocità da pista. Il materiale scelto per la costruzione, è la fibra di carbonio, per un peso che si attesta sui 1.250kg. Il pezzo forte però è il motore, un otto cilindri turbo di 3.8 di cilindrata, potenziato fino a 600 cavalli e una coppia motore arrivata a 620 Nm.
Goodwood, come abbiamo detto, ha fatto anche da sfondo per l’annuncio di un’imminente restyling di tutta la linea produttiva. Sono 17, per la precisione, i modelli che vedranno la luce entro il 2025, tutti spinti da un motore elettrico. La curiosità? Non sono previsti SUV. E’ questo che balza per la maggiore all’occhio, dopo che recentemente Lamborghini ha presentato il suo primo sport utility vehicle moderno, Urus. McLaren invece ha deciso di scegliere di rimanere nel segmento sportivo, senza andare a esplorare anche nicchie di mercato. A corredo di questo, l’ormai irrinunciabile propulsione elettrica, la cui meta finale non è solo quella di essere maggiormente responsabile verso l’ambiente, ma anche quello di avere una maggior velocità e potenza in pista, sebbene per un tempo più limitato. Ed è per questo che McLaren sta investendo molto nei processi di ricerca e sviluppo. L’obiettivo è quello di poter realizzare batterie leggere, che permettano di girare in pista per circa mezz’ora a velocità pari a quelle raggiungibili dalle auto con motori a benzina. Un progresso tecnologico che non servirà solamente a meri scopi narcisistici, ma anche per un successivo utilizzo di tali tecnologie anche su larga scala.
Un processo di ricerca che non si ferma solo alle batterie del futuro, ma che riguarda anche i materiali impiegati per la creazione di telai più leggeri e performanti. Per l’occasione verranno investiti circa 1.25 miliardi di sterline, per ottenere nuovi standard di eccellenza nel settore premium delle supercar. Il piano industriale, denominato Track25, ha come punto d’arrivo la realizzazione e vendita di oltre sei mila vetture all’anno. Un dato che può sembrare molto elevato, ma se commisurato ad un’azienda in rapida crescita, non sembra poi così irraggiungibile.
A livello di software inoltre, la casa di Woking vede un futuro OTA (Over The Air). In parole semplici, non sarà più necessario recarsi in officina per aggiornare il sistema o controllare lo stato dell’auto. Grazie al cloud, sarà possibile scaricare tutti i dati dell’auto ed assicurarsi che lo stato di salute di quest’ultima sia ottimale, tutto ciò in qualsiasi momento.
6 anni per cambiare marcia, per una delle più promettenti case automobilistiche moderne. Nata da un gruppo industriale non certo recentissimo, ha saputo dire la sua nel campo delle supercar. Vedremo se in questo lasso di tempo, saprà veramente cambiare la propria pelle e dare filo da torcere ai propri diretti concorrenti.
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