La Bugatti, celebre casa automobilistica specializzata in supercar, ha presentato la versione Sport del suo superbolide Chiron, quest’ultima presentata al Salone di Ginevra 2016. Prestazioni che dire “estreme”, è dir poco. Un dato? 35 litri di carburante per fare 100 km in città. E 1.650 cavalli, ovvero due Lamborghini Aventador.
Il nome Type 13 potrebbe non dire molto ai più, ma per gli appassionati della casa Bugatti, dice moltissimo. E’ la prima vettura realizzata da Ettore Bugatti, designer e imprenditore italiano, e commercializzata tra il 1910 e 1926. Era la più piccola di un trio, a cui appartenevano anche la Type 15 e Type 17, con un motore a 4 cilindri in linea da 1327cc e 15cv. Man mano che gli anni passavano, la potenza delle auto a marchio EB, aumentavano sempre di più, così come gli aspetti d’elite. Nel 1995 il modello EB110 era la prima auto di serie a montare un telaio in fibra di carbonio, con un prezzo di vendita di oltre un miliardo di lire. A fine anni ‘90 la casa tedesca Volkswagen ha rilevato le quote e portato in Francia la nuova sede, presentando nel 2005 la Veyron e nel 2016 la Chiron. Ed eccoci ora all’evoluzione del top: Chiron Sport.
Partiamo però dalla sua derivazione base, ovvero la Chiron, auto che prende il nome dal pilota automobilistico di Monte Carlo, Louis Alexandre Chiron, celebre per essere il pilota più anziano che abbia mai gareggiato ad un Gran Premio di Formula 1. Con una lunghezza di 4,54 metri e un’altezza di 1,21 metri, una massa di poco meno di 2000 chilogrammi, la potenza massima è di 1.500cv con una coppia massima di 1.600Nm già a 2.000 giri al minuto. La trazione integrale e il cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti fanno il resto.
A livello di accelerazione i dati sono da Formula 1, con i suoi 2.4 secondi per andare da zero a cento e 13.6 per raggiungere da zero i trecento: il tempo di una media berlina per superare di poco i cento. La velocità massima? 420km/h, raggiungibili solamente con una seconda chiave inseribile nel tunnel centrale, al fine di attivare determinati super parametri elettronici.
Il motore è un 8 litri, 16 cilindri, spinto da ben 4 turbocompressori e 32 iniettori di benzina. Ogni turbo a doppio stadio, con geometria in serie, spinge metà motore sia sul lato aspirazione, sia su quello dello scarico. L’elettronica, unita poi a una serie di condotti ausiliari e valvole, permettono di eliminare del tutto il turbo lag, ovvero quel comportamento dei turbo che riguarda il ritardo dell’azione rapida del turbo. A livello di cronaca, dobbiamo anche registrare un lavoro di ottimizzazione del motore, in particolare sotto i 3.800 giri/minuto. Sotto tale soglia infatti, l’aria di aspirazione viene immessa solo dal primo compressore, mentre al di sopra di questa soglia l’aria viene compressa da tutti i 4 turbo. Ma quanto aspira un motore di queste dimensioni e prestazioni? Fino a 60.000 litri di aria al minuti, pari a 60 metri cubi.
Il telaio è paragonabile, in termini di rigidità torsionale, a quelli che stanno alla base delle auto che gareggiano a Le Mans, in fibra di carbonio monoscocca. Con 4 ammortizzatori a controllo elettronico, 3 differenziali, un cambio DSG a 7 rapporti ridimensionato per l’occasione, il fortunato proprietario o pilota può contare su 5 opzioni di modalità di guida. Lift, Auto, Autobahn, Handling e Top Speed sono i modi per divertirsi e far divertire chi ci guarda passare per le strade o in pista. Gli interni sono di colore blu, con pelli pregiatissime e solo quattro manopole per gestire tutta la comodità che serve.
Ma veniamo ora all’evoluzione del superbolide Chiron, la versione Chiron Sport.
Il sito web che presenta il tutto è con un tema nero, che ben fa emergere la sportività, aggressività e sinuosità dell’auto. La carrozzeria è bicolor, con una calandra anteriore rossa e tetto e parti posteriori nere. Si parla anche di agilità, nelle prime righe della presentazione, un aspetto cruciale per un’auto che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe sprigionare 1.650 cavalli, tanti quanti ne rilasciano due Lamborghini Aventador. La continua attività di ricerca e sviluppo, ha portato ad alleggerire di 18 kg il tutto, un dato che potrebbe significare ben poco nelle normali auto, ma considerando che la Chiron era già quasi completamente in fibra di carbonio, questo aspetto assume un impatto superiore. Anche nell’abitacolo infatti si respira un’aria di sportività e leggerezza, al tempo stesso, grazie all’ampio uso di carbonio per definire i particolari. I dettagli? Aumentati, come recita il sito. Quattro scarichi centrali in linea, con sopra un ampio spoiler e una lunga striscia a led come luci di posizione. Non c’è nulla di ordinario in quest’auto. Nulla, neppure l’ultima frase ad effetto che la Bugatti ha voluto utilizzare nel sito web. “Beauty & Beast”, “La Bella e la Bestia” si potrebbe dire. E forse hanno ragione, perchè anche i tergicristalli sono in fibra di carbonio. Il prezzo? Meglio non saperlo! In poche parole, è stata esasperata la già esasperata Chiron. Un evoluzione o forse un’elevazione al quadrato.
Dire quanto costa questo nuovo esempio di ricerca avanzatissima, per aspetti tecnologici e design, non è mai una cosa certa. Anche un semplice dettaglio può far variare di molto i valori, anche in funzione del fatto che i fortunati aspiranti acquirenti, non hanno certo problemi a richiedere prezzi unici. Dalle indiscrezioni però serve un assegno da almeno 2.6 milioni di euro. Cristiano Ronaldo, star del Real Madrid e cinque volte Pallone d’Oro, si è regalato la Chiron “base”. Chissà se si toglie lo sfizio e fa il cambio con la versione Sport. Staremo a vedere e ad ammirare.