Yamaha presenta un restyling estetico leggero al frontale della sua MT-07. Un cambiamento che è nell’ottica delle continuità della serie, per star al passo con i tempi. Ci riuscirà? I 17.000 esemplari venduti in europa, vedranno un continuo altrettanto entusiasmante? E siamo sicuri che oltre al ritocco estetico, non sia cambiato qualcos’altro? Scopriamolo insieme
La Yamaha, da oltre 100 anni produce moto e regala emozioni a tutti gli appassionati. Alla fine però parliamo di un azienda che fattura centinaia di milioni di euro ogni anno, e che quindi deve restare al passo con i tempi e con i concorrenti che giorno dopo giorno, sfornano nuovi esemplari sempre più aggressivi e performanti. Questo discorso prende ancora più importanza se la linea MT, XSR e Tracer hanno un peso di oltre il 50% del fatturato della casa giapponese in europa. Durante EICMA 2017 è stato infatti presentato l’intero restyling della linea MT, lanciata nel 2014, che da moto di nicchia è passata ad essere la punta di diamante della Yamaha. Non esiste un'unica versione della MT, proprio per adattarsi meglio ai bisogni di ogni singolo appassionato di moto: partiamo infatti dalla piccola 125, fino ad arrivare alla più grande MT-10, passando da quella che probabilmente è la prima immagine che ci viene in mente, quando pensiamo ad una naked della Yamaha. Stiamo parlando della MT-07.
La MT-07 è l’emblema dell’essere naked, dell’essere anticonformista, aspetti che la casa di Itawa ha voluto fortemente sottolineare. Sul sito della casa giapponese si mette infatti in evidenza il “dark side of Japan”, questo colore nero che ricorda la notte e quella sensazione di ribellione che respira nelle notti dell’ordinato sol levante. La MT-07, dal punto di vista commerciale, non è stata un meteora, ma anzi ha visto mantenere le vendite con un ritmo e una costante quasi da studi accademici di design e di marketing. Attualmente è la seconda moto venduta in europa e con questo face-lift, la Yamaha vuole continuare a mantenere il podio, andando a minare casomai il trono. Qual è il fattore chiave di questo successo? È difficile attribuire ad un solo aspetto, tutta questa importanza. Tralasciando gli aspetti tecnici che vedremo tra poco, non è in discussione il fatto che sia una moto adatta a tutti. In un parola è trasversale: è perfetta per quello che si avvicina per la prima volta al mondo delle due ruote, ma anche per l’appassionato.
Iniziamo con i dati tecnici, per poi addentrarci nell’estetica. La MT-07 è mossa da un 2 cilindri in linea da 690cc da 74,8cv a 9.000 giri e 68Nm a 6.500 giri, ed è omologata Euro4. Ha un raffreddamento a liquido ed un rapporto di compressione 11, 5:1, con distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, iniezione elettronica con due corpi farfallati da 38 mm e lubrificazione a carter umido. A livello di ciclistica, la MT-07 presenta un telaio a tralici di tubi in acciaio, con avancorsa 90mm e una forcella da 41mm non modificabile, un forcellone in acciaio e ammortizzatore regolabile nel precarico della molla con escursione 130/130. La sicurezza è garantita da un impianto frenante composto da due dischi anteriori da 282mm, pinze con attacco assiale a 4 pistoncini e un disco posteriore da 245mm con pinza a singolo pistoncino e ABS. Il contatto con la strada è attraverso pneumatici 120/70-ZR17 anteriori e 180/55-ZR17 posteriori. Il peso? 182kg in marcia.
Passiamo ora alle modifiche tecniche ed estetiche. A livello di meccanica sono state modificate le sospensioni KYB che sono state potenziate con olii più viscosi e molle irrigidite. Null’altro. Il grosso del restyling è avvenuto nella sovrastruttura, ovvero nella parte che tutti noi vediamo. Il faro è stato ridisegnato per assomigliare di più alla sorella maggiore MT-09, ma anche il parafango anteriore ora è in un pezzo unico, abbiamo nuovi convogliatori d’aria e il serbatoio è stato ridisegnato. A fianco al radiatore troviamo le frecce per segnalare spostamenti durante il tragitto: esteticamente molto belle, ma anche più esposte a piccoli urti e quindi danni.
A livello di comfort di guida, è stata ridisegnata la sella per rendere ancora più comoda la seduta per le persone alte. Non è stata accorpata in un’unica forma, ma entrambe le parti ora sono più lunghe per aumentare per l’appunto il comfort di guida. La sella è a 805mm da terra e sia il guidatore, sia il passeggiero, possono posizionare molto bene i piedi, sia a terra, sia sulle pedane. Nulla cambia nella strumentazione che rimane a schermo LCD bianco e nero, con l’indicatore di velocità sulla destra e i valori del serbatoio, orario e marcia sulla parte sinistra.
La buona guidabilità è aiutata anche dal piccolo manubrio, che ricorda un po’ quello degli scooter, ma che trasmette sensazioni di immediatezza e tranquillità anche al neofita. Il monoammortizzatore posteriore permette ora delle regolazioni quasi su misura, per far sì che la moto sia un continuum del pilota. Insomma, non ci vuole molto per capire, una volta provata, come mai la Yamaha MT-07 è leader in questo settore. Anche perché non dobbiamo dimenticare un fattore chiave che ha permesso un successo così prolungato nel tempo: un prezzo che anche con queste modifiche rimane sotto i 7.000 euro. Una cifra non alta che ti permette di divertirti con un bicilindro che trasmette emozioni e sensazioni piacevoli, senza stressare troppo il pilota. Le vibrazioni sono praticamente assenti, la moto si comporta bene in risposta e i consumi si attestano sui venti km con un litro di benzina. Sicuramente non è una moto da autostrada, ma trova pane per i suoi denti nelle strade tortuose, dove l’elasticità del motore viene fuori in modo inconfondibile, anche se nelle curve strette ci vuole un po di lavoro del pilota per far andare la moto.
E se proprio volete integrarvi e immergervi completamente nel mood oscuro del Giappone, ricordatevi che ci sono accessori e abbigliamento fatto su misura per questa moto. Perché chi ama una moto, non ama solo l’estetica o la ciclistica, ma ama l’essere quel preciso motociclista. Ama far parte de “the dark side of Japan”
Squadra che vince non si cambia, o quasi
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