Chi lavora tra i filari dei vigneti posti in montagna, sa bene come è importante una perfetta manovrabilità del trattore. Con pendenze e spazi di manovra esigui, le caratteristiche di guidabilità sono fondamentali. BCS ha presentato la sua nuova gamma di trattori isodiametrici
Chi pensa che la coltivazione in pianura sia come quella in montagna, si sbaglia notevolmente. Per diversi motivi, i trattori progettati per le grandi distese pianeggianti, non possono essere utilizzati per essere adoperati per le coltivazioni sviluppate nei monti. In particolar modo per i vigneti, dove la distanza tra i due filari è esigua e serve una capacità del trattore, di effettuare manovre in piccoli spazi.
Per questo tipo di situazioni servono quindi i cosiddetti trattori isodiametrici, ovvero quelli con il medesimo diametro delle quattro ruote. Ne esistono fondamentalmente due tipologie, quelli snodati e quelli con le ruote anteriore sterzanti. Se quest’ultimi sono facilmente comprensibili, i primi hanno come peculiarità che il mezzo è suddiviso in due parti connesse tra loro da un giunto cardanico e da uno snodo centrale. In questo modo, il trattore ruota attorno a questo perno, per sterzare.
La BCS, acronimo di Bonetti, Castoldi, Speroni, è un’azienda italiana con sede vicino a Milano, precisamente ad Abbiategrasso, ed è specializzata nella realizzazione di motocoltivatori, motofalciatrici, trattori e attrezzature per la fienagione. Recentemente ha presentato alcune interessanti novità, specializzate per la coltivazione in montagna.
Come punto di partenza, ovviamente tutte i veicoli presentati hanno un baricentro basso con una ripartizione dei pesi sugli assali con 50% su entrambi gli assi. In aggiunta a questo, abbiamo un telaio OS-Frame che, con la presenza di un snodo posto nella parte centrale del mezzo, da la possibilità di aver un brandeggio di 15 gradi tra avantreno e retrotreno. In questo modo, il trattore è sempre perfettamente aderente al suolo, senza aver problemi di nessun tipo.
Il motore e la frizione inoltre sono collegati da un solo albero di trasmissione, il quale trasmette il moto sia al cambio che alla pdf posteriore indipendente. La frizione viene definita dalla BCS “long life”, in quanto a dischi multipli in bagno d’olio con comando idraulico proporzionale con gestione elettronica, con una diminuzione dello sbalzo del motore. In questo modo la durata è maggiore, la manutenzione è praticamente assente e la manovrabilità del mezzo è veramente elevata, anche merito di una elettrovalvola proporzionale che legge la pressione sul pedale e garantisce la progressività ottimale.
BCS ha come punto di eccellenza il Dualsteer, coperto anche da brevetto internazionale. Si tratta di un doppio sistema di sterzo che permette angoli di sterzata di ben settanta gradi. Al centro di quest’ultimo abbiamo due cilindri idraulici che definiscono una sterzata e direzionalità ottimale, senza tralasciare sicurezza e stabilità.
E se si vuole cambiare senso di marcia? Non è più necessario staccare le mani dal volante o utilizzare il pedale della frizione, ma basta utilizzare la leva dell’inversore elettroidraulico EasyDrive. Grazie ad una centralina elettronica, di produzione BCS, il trattore è perfettamente in asse, grazie allo studio di alcuni parametri come inclinazione, accelerazione e carico. Risultato? Minor tempi di manovra ed aumentata sicurezza.
La cabina infine tutela le culture effettuate, senza togliere comodità al conducente, grazie a profili slanciati e senza appigli per la vegetazione. I fari orientabili posteriori e quelli anteriori posizionati nel tettuccio, oltre a quelli a led e sui parafanghi, rendono i lavori notturni comodi come quelli diurni.
In conclusione, BCS è riuscita a realizzare in poco spazio un mezzo veramente ottimale per tutti quelle culture in montagna, che è risaputo abbiano alcune problematiche rispetto alla tradizionale coltivazione in pianura.
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