Auto eleganti, brezza di lago e prototipi esposti. Sono questi gli ingredienti per l’annuale concorso che si svolge presso il Grand Hotel Villa d’Este, a Cernobbio. A trionfare è stata un’auto italianissima, l’Alfa Romeo 33 stradale nella classica colorazione rossa.
Nato nel 1929 e svolto annualmente nei mesi di aprile o maggio, è uno degli eventi dedicati alle auto d’epoca più importante d’Italia. A partire dall’epoca d’oro delle auto aristocratiche, il premio è durato fino ai giorni nostri, con un interruzione di circa quarant’anni nel secondo dopoguerra. Un premio internazionale, allestito in una degli hotel e ville più belle del Lago di Como, dai profumi nobili e certamente non commerciali come mille altre fiere ed esposizioni del settore.
Sono circa cinquanta le auto che ogni anno vengono esposte nei viali dei giardini, anche grazie a BMW, main sponsor degli ultimi dieci anni. Al fine di creare un'omogeneità nell'ammirare questi prodigi della meccanica e del design, i veicoli sono suddivisi per categoria. In questo modo, anche attribuire il premio “Best of Show” è sicuramente più facile per la giuria di esperti chiamati in questo arduo ma piacevole compito. Non dimentichiamo però l’importanza del pubblico, che grazie al classico e tradizionale applausometro, indica le proprie preferenze tra i diversi veicoli esposti, sublimando il tutto nella Coppa d’Oro Villa d’Este. La modernità è però di casa a Villa d’Este, grazie alla presenza di prototipi e concept car che dal 2002 fanno ormai parte dell’evento.
Il primo concorso si tenne sotto il governo Mussolini, per volontà dell’Automobile Club di Como, Grand Hotel Villa d’Este e Comitato di Cura di Como. Furono ottanta i concorrenti e vetture di primissimo livello, che posero questa manifestazione fin da subito in concorrenza diretta con altri raduni di fama internazionale come quelli di Monte Carlo e Parigi. Isotta Fraschini fu la prima casa automobilistica a vincere il premio, con il modello 8A, nell’edizione che si tenne a pochi giorni prima del crollo della borsa di New York e del ridimensionamento dell’intero mercato automobilistico e globale mondiale. L’otto cilindri di 5.900 di cilindrata raggiungeva una velocità massima di 140 chilometri orari, il tutto con le sinuose curve che caratterizzavano le auto dell’epoca. Con i fanali circolari, le gomme con bordo bianco e la ruota di scorta montata sulla fiancata, i 1380 fortunati e benestanti fortunati erano chiaramente al centro dell’attenzione lungo le vie cittadine e non.
Tito Anselmi è stato l’artefice della completa ripresentazione nel 1995, dopo quarant’anni di stop dell’evento. Anche grazie all’interessamento del gruppo BMW, Mini e Rolls-Royce, dal 1999 il premio ha aumentato in termini di visibilità e partecipazione. In una due giorni suddivisa tra momenti riservati ai partecipanti/media e quelli aperti al pubblico, gli appassionati possono ammirare auto costruite dagli anni venti agli anni ottanta, in circa cinquanta esemplari, dodici prototipi ed una schiera di motociclette d’epoca da fare da contorno.
Quest’anno la Coppa d’Oro è stata vinta dall’Alfa Romeo 33 stradale, realizzata nel 1968 come evoluzione della versione da corsa debuttante l’anno precedente e vincitrice della 24 ore di Daytona, Targa Florio e All 24 ore di Daytona, per le proprie categorie. Una serie limitata, quella stradale, di soli 18 esemplari che dopo 50 anni l’ha vista trionfare a Villa d’Este. Le curve sinuose provengono dalla matita di Franco Scaglione, mentre la plasmatura della carrozzeria deriva dalla Carrozzeria Marazzi, un progetto interamente Made in Italy. Gli appassionati ricorderanno che la versione stradale è la prima auto ad avere le portiere ad apertura verticale e che molto delle moderne Alfa Romeo 4c e 8c Competizione, derivano dalla 33 stradale.
Per accaparrarsi questo gioiello automobilistico servivano quasi dieci milioni di lire, contro il milione e mezzo dell’Alfa Romeo Giulia e i sei di una Ferrari. Un prezzo decisamente molto alto, ma che è ancora oggi espressione di una vettura al top del design per decenni. Con un’altezza dei veicolo di soli 99 centimetri, il 1995 centimetri cubici del motore, in una struttura V8, erogava una potenza di 230 cavalli agli 8.800 giri motore, un valore impressionante all’ora e ancora oggi difficilmente raggiungibile. L’accelerazione 0-100 km/h? Circa 5.6 secondi, come una moderna Mercedes SLK 350.
Una due giorni imperdibile, in un perfetto stile elegante che ci fa sognare a ritmo di un passato che ci fa ricordare gli anni d’oro dell’auto. Appuntamento a Maggio 2019 per la prossima edizione e per i prossimi sogni a occhi aperti.
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