Negli ultimi anni si è sviluppata una moda legata ai nostri veicoli: il wrapping. Si tratta di applicare una pellicola che protegge la carrozzeria, fornendo una nuova estetica. Alternativa alla verniciatura, presenta molti aspetti positivi. E’ anche legale! Troppo bello per essere vero?
Molto spesso le mode che riguardano i nostri mezzi, che siano auto, moto o barche, incontrano pareri discordanti e presentano sia pro che contro. L’argomento di cui parleremo oggi invece sta incontrando l’approvazione di praticamente tutte le persone e sembra non presentare aspetti contrari, se ovviamente viene realizzata da professionisti del settore. Stiamo parlando del wrapping, parola inglese che può essere tradotta con “involucro”, e che sta spopolando negli ultimi anni.
Il tutto era partito in origine con l’arte di impacchettare i doni regalo. Siamo in Cina, tra il 960 e 1279 d.C., sotto la dinastia Song, e per la prima volta si narra la presenza di una carta involucro per iregali: il suo nome era “chih poh”. Realizzata con canapa, fibre di bambù e cannucce di riso, è il primo caso della storia di wrapping. A metà 1600, in Giappone, si sviluppò il celebre Furoshiki, il tipico involucro quadrato di stoffa che, oggi come allora, viene utilizzato per trasportare vestiti, regali e altri beni. Attualmente, per personalizzare i nostri veicoli con il wrapping, vengono utilizzate pellicole di vinile, un materiale sviluppato per caso nel 1926 da Waldo Semon della B.F. Goodrich che riuscì a renderlo lavorabile. I primi a produrlo furono gli statunitensi della Union Carbide, già l’anno seguente, con costi così alti che solo gli aerei dell’esercito a stelle e strisce potevano permettersi queste applicazioni.
Ed ecco che siamo arrivati ai giorni nostri, dove il wrapping è diventata una moda, molto più diffusa di quello che si può pensare. Pensiamo ad esempio alle auto sportive, con quelle livree personalizzate per il singolo pilota, oppure ai veicoli pubblici (autobus, tram o mtropolitane) che vediamo quotidianamente presso le nostre città. I grandi mezzi per il trasporto pubblico sono infatti i veicoli che con più facilità si prestano all’applicazione di queste pellicole di vinile, per scopi di pubblicità, nel cosiddetto wrap advertising. Come pregi si annoverano infatti la facilità di cambio dell’azienda da reclamizzare, oltre che la facilità di stesura, grazie alle superfici larghe e uniformi.
La diffusione del wrapping al settore auto, in particolare, si è sviluppato in particolare negli anni 90, quando la voglia di personalizzare la propria vettura si è fatta sempre più concreta. La verniciatura è una pratica molto costosa, specie se l’auto è di dimensioni medio-grandi, ed inoltre è di difficile cambio nel caso in cui il proprietario voglia cambiare colore. Ed è proprio in questi limiti che il wrapping riesce a definire il proprio vantaggio. E’ un metodo alternativo ed economico alla verniciatura, che grazie alle moderne tecnologie dei materiali, riesce a produrre un effetto finale di assoluta uguaglianza rispetto alle tradizionali vernici. Non è più necessario andare dal carrozziere per cambiare colore di vernice della propria auto, basta recarsi dall’esperto di wrapping.
Utilizzare questa nuova metodologia di rivestimento del veicolo presenta complessivamente due aspetti positivi, uno protettivo ed uno estetico. Il primo è insito nel fatto che questa sottile pellicola di vinile protegge da quei piccoli graffi che quotidianamente siamo a rischio, sulle nostre strade. Un piccolo sassolino o graffio nel parcheggio, sono all’ordine del giorno. Con il wrap, l’auto rimanere inalterata da questi inconvenienti, così come dalle intemperie metereologiche. Il secondo motivo è di natura prettamente estetica: non parliamo solamente di wrap sull’intera superficie dell’auto, ma anche su singoli dettagli. Minigonne, spoiler, parafanghi, sono solamente alcune delle parte che più comunemente vengono ricoperte in una copertura parziale della carrozzeria.
Piccole aree di lavoro, ma anche personalizzazioni difficilmente realizzabili con le normali verniciature. Pensiamo ad esempio a quell’effetto “carbonio” che trasmette tanta sportività, ma che richiede ore e ore di lavoro di verniciatura. In questo caso, il lavoro è molto più immediato, non necessita di costi elevati, ed è anche più leggero in termini di peso. I sensori di parcheggio infatti non risentono di questa copertura, un aspetto non da poco per quei rivestimenti con texture particolari. Insomma, una soluzione ottimale per gli amanti del tuning e per tutti quelli che vogliono rendere unica il proprio veicolo.
I risultati ottimali però, come tutte le cose, si ottengono però se vengono realizzati dai professionisti. In primis, la vettura deve essere pulita in modo perfetto, senza alcuna traccia di sporcizia o altro. Come secondo aspetto, il luogo dove verrà applicata la pellicola, non dovrà avere molta polvere, per impedire che quest’ultima si collochi involontariamente tra la carrozzeria e il vinile. Rispettati queste piccole norme, con spatola, taglierino e pistola ad aria calda, il professionista potrà personalizzare il nostro veicolo. Il risultato finale sarà un veicolo unico e perfetto.
Viene ora da domandarsi due piccoli aspetti: il fai da te e se questa moda è legale oppure no. Iniziamo dal primo dubbio, ovvero se è consigliato applicare le pellicole in modo casalingo o è preferibile rivolgersi ad un professionista. Diciamo fin da subito che l’utilizzo di questi materiali è abbastanza complicato, non tanto per la procedura da seguire, quanto per la manualità che serve. L’utilizzo di taglierini a stretto contatto con la carrozzeria, per il taglio del vinile, potrebbe portare a piccole incisioni accidentali sulla vernice, di difficile rimedio. La pistola ad aria calda, deve inoltre essere usata da un professionista, per evitare di creare bolle e il conseguente distacco nel giro di qualche giorno, dell’intera area interessata. Ed infine la legalità di questa nuova moda. La risposta è assolutamente si! Non è necessario aggiornare la carta di immatricolazione, comunicare alcunchè alla motorizzazione o altro. Si tratta infatti di una pellicola che può essere rimossa in qualunque problema e che quindi non altera lo stato d’essere dell’auto.
Auto, ma anche moto, barche e tir. Non importa quale sia il veicolo da wrappare. La personalizzazione può essere fatta su qualunque di questi. I costi? Se per la verniciatura di un ‘intero veicolo si parla di 3.000-8.000 euro, per il wrapping i prezzi crollano da 1.500 ai 5.000 euro. Un prezzo non da poco, ma che permette al proprietario di possedere un veicolo personalizzato, con garanzia di resistenza di almeno 3 anni, che lo renderà unico agli occhi della gente.
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