Cade uno degli ultimi baluardi che andavano a limitare lo sviluppo del metano. L'Italia si adegua finalmente al resto d'Europa e ora diventa alla portata di tutti gli automobilisti.

Il metano, insieme al GPL è una forma di alimentazione che in Italia è sviluppata, anche se non troppo come potrebbe. Inoltre è presente soprattutto nel nord Italia, in quanto riesce a sfruttare a pieno la Pianura Padana e le zone pianeggianti per esprimere al meglio le proprie potenzialità di risparmio. Acquistare una vettura a metano significa infatti risparmiare notevolmente rispetto a una tradizionale e simile alimentazione a benzina, ma anche a diesel. 

Le moderne vetture che montano metano, sono soprattutto quelle del gruppo Volkswagen, quindi Audi, Volkswagen, Seat e Skoda. Abbiamo infatti la berlina media Audi A3, che si affianca alla Golf a metano e inoltre abbiamo anche la Leon spinta da una motorizzazione a metano (ma anche l'Ibiza). Per chi volesse optare per un SUV, è possibile trovare qualcosa di interessante anche in Skoda, anch'essa facente parte della galassia del gruppo Volkswagen, senza dimenticare la Seat Ateca.

L'Italia finalmente si è adeguata al resto d'Europa, che permette attualmente di fare liberamente il rifornimento di metano. Questo non vuol dire però che da domani mattina, potete liberamente caricare la vostra vettura con un pieno di metano. Il Governo ha infatti emanato un decreto che ha sottolineato la volontà che i guidatori fossero informati sulle modalità di rifornimento. Per fare questo, bisogna andare ad iscriversi ad un portale dedicato, precisamente www.iovadoametano.it. In questo modo il singolo guidatore che sarà autorizzato ad effettuare il self-service, potrà poi effettuare l'accreditamento presso un distributore per il rifornimento ed effettuare in totale autonomia il processo. Chiaramente, serviranno ancora qualche giorno, o meglio qualche settimana, per effettuare la totale conversione dalla formula di rifornimento assistita alla formula di rifornimento autonoma.

A nostro avviso, servirà ancora del tempo perché mancano ancora i dettagli su come i distributori potranno riconoscere se un determinato soggetto sarà autorizzato a effettuare il self-service, essendo lui iscritto al portale. Quest'ultimo inoltre non è attualmente attivo e verrà attivato nelle prossime ore. È un discorso abbastanza complicato come si può immaginare, dato che stiamo parlando di oltre 1400 distributori sparsi in tutta Italia.

L'obiettivo principale è andare a liberalizzare un settore che finora vedeva fortemente limitata la gestione autonoma da parte del conducente della vettura. Se infatti bisognava fare metano durante le ore di chiusura del distributore, era letteralmente impossibile effettuare tale rifornimento. In questo modo il metano ha visto fortemente limitarsi lo sviluppo. 

Ma ricordiamoci una cosa, anche il GPL attualmente prevede che il rifornimento sia fatto da il benzinaio, se così lo vogliamo tradizionalmente chiamare. I possessori di vetture a GPL non possono infatti effettuare la ricarica delle proprie bombole in modo autonomo, dipendendo quindi sempre da una situazione di orari delle varie strutture. 

E’ arrivata forse l’ora di far cadere anche il tabù del self-service del GPL, dopo che decaduto il tabù del self-service del metano? A nostro avviso sarebbe qualcosa di assolutamente interessante e permetterebbe di dare una spinta a queste particolari alimentazioni che anche se comunque non sono molto sviluppate su scala nazionale, permettono di risparmiare notevolmente a fine mese sul portafoglio e sulla gestione familiare economica

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