Sono stati effettuati presso la celebre base spaziale di Cape Canaveral, gli ultimi test di velocità, prima dell’inizio della commercializzazione. Con una linea molto affusolata nella parte posteriore, si farà notare sicuramente per strada. A patto di incontrarla! Solo 106 esemplari verranno prodotti.
E’ la vettura più veloce della casa automobilistica. Mai prima la McLaren aveva prodotto una vettura di serie, seppur ridotta, con questa punta di velocità massima. Ben 403 km/h, raggiunti tranquillamente dalla vettura. E non una volta, ma ben 30 volte dal collaudatore Kenny Brack. Ora siamo pronti per la produzione e le prime consegne previste in primavera di quest’anno.
E’ una vettura ibrida, lo diciamo subito, se qualcuno si stesse domandando che motore potesse raggiungere queste velocità. Sotto il cofano troviamo infatti un 4 litri con struttura V8 biturbo, al quale è stato aggiunto un propulsore ibrido, la cui somma in termini di potenza si attesta a 1.070 cavalli con una coppia massima che raggiunge i 1.150 Nm. Abbiamo visto auto con motori più potenti, alcune anche 2.000 cavalli, ma questa, dopo tutto signori e signore è una McLaren. A livello di accelerazione, i valori dichiarati pubblicamente della McLaren, affermano che è capace di passare da zero a 299 km/h in appena 12.8 secondi. Sì, avete letto bene il dato. 12.8 secondi.
Quarta della famiglia McLaren Ultimate Series (dopo la Senna, la P1 e F1), ha una struttura insolita, fuori e dentro. Se la guardiamo da fuori, notiamo subito questa lunga coda che sembra quasi che scivoli via. E non a caso è stato scelto come nome “Speedtail”, dove Speed sta per velocità e Tail per coda.
Gli interni non sono da meno originali, con la posizione del pilota/conducente al centro della vettura e due sedili per i passeggeri, che sono posti dietro il conducente. E’ come se fosse un taxi ultraveloce per così dire. In realtà tale scelta è stata fatta per omaggiare la F1 del 1993.
I test appena terminati non sono i primi svolti su questa vettura. Fanno infatti seguito a quelli realizzati in Spagna, nel circuito di Idiada ed in Germania, a Papenburg. Tutti superati in modo egregio, a tal punto che la vettura è subito entrata in produzione non appena sono terminati i test nella base spaziale americana. La scelta della location è da cercare in primis ad un fatto iconico, ma anche per il lunghissimo rettilineo, idoneo per l’appunto per le missioni spaziali, che non vanno molto d’accordo con spazi striminziti.
A livello di chicche tecnologiche, questa vettura non ha specchietti retrovisori, sostituiti da piccole telecamere poste esternamente la fusoliera del mezzo. Ma non è tanto questo aspetto che ha rapito la nostra attenzione, quanto piuttosto il fatto che il vetro anteriore, è un pò particolare per così dire. Si tratta infatti di un vetro elettrocromico, che si oscura non appena viene premuto un pulsante. Addio alette parasole.
Solo 106 vetture andranno prodotte e tutte già vendute ovviamente. In giro per il mondo troveremo quindi 106 fortunati che potranno godersi questo tripudio di tecnologia su strada, ad eccezione degli Stati Uniti. Vista l’assenza degli specchietti laterali e degli airbag laterali, al momento la vettura non si potrà guidare pubblicamente. Ma in circuito sì! Appuntamento quindi nelle strade di tutto il mondo e nei circuiti statunitensi.