Era stata presentata qualche mese fa, la moto che poteva permettere di trasformarsi da un assetto sportivo, a comoda crossover. Ora ha in aggiunta un sistema di aiuti alla guida, molto innovativi, capaci di una guida semi-automatica. Vediamo insieme i dettagli.

La linea è tradizionale, quasi non balza all’occhio quando la si nota per strada. Ma spesso le novità maggiori, non si vedono ad una prima occhiata. La moto che vi vogliamo presentare oggi è una moto totalmente innovativa, sia per quel che riguarda lo stile di guida, sia per la sicurezza.

Iniziamo dal primo aspetto. Quanti di voi hanno almeno una volta nella vita, voluto avere due moto al posto di una? Un giorno si prende la sportiva ed il giorno dopo si prende la crossover, per viaggi in totale relax. Ora è possibile avere entrambe, ma in una sola moto. E’ merito della Damon, azienda canadese, che ha sviluppato la Hyperstock Pro, una moto generosa nelle prestazioni e capace con un pulsante di variare l’assetto del manubrio, delle pedane ed il parabrezza. A livello di dati di escursione, abbiamo infatti il manubrio che varia di 101.6 millimetri, le pedane di 63.5 mm ed infine il parabrezza che vede variare l’inclinazione di 5 gradi. 

Per quel che riguarda i dati del motore, come dicevamo, sono assolutamente ottimi, in virtù anche dell’alimentazione. E’ totalmente elettrica la moto, con un motore capace di liberare ben 200 cavalli, con una coppia di 200 Nm ed un’autonomia di 320 km. La carica della batteria non è troppo lunga, in termini di tempo, ed impiega infatti appena 3 ore con la ricarica lenta. 

I tempi di accelerazione sono ottimi anche qui, con meno di tre secondi per passare da zero a 100 km/h, ed una velocità di punta che tocca i 320 km/h. Valori e tempi resi possibili, anche grazie ad un peso tutto sommato contenuto di appena 200 kg. 

Il telaio della moto è sviluppato internamente, dopo che in passato, i più appassionati si ricorderanno benissimo la collaborazione con Yamaha e l’utilizzo nella prima fase di sviluppo, del telaio della R1. Ora invece, l’azienda canadese ha deciso di intraprendere la via in solitaria e sviluppare totalmente in casa il telaio di questa moto elettrica. 

Per quel che riguarda il discorso dell’assistenza alla guida, abbiamo tre livelli su cui l’azienda ha lavorato molto. Per il momento solo i primi due però sono in commercio, mentre il terzo è in fase di sviluppo. 

Il livello “base” è in grado di rivelare i pericoli ed avvisare con segnali il centauro. Tutto questo grazie ai numerosi radar installati sulla moto, capaci di controllare ben 64 veicoli in movimento attorno alla moto. 

Il secondo livello è invece in grado di prevedere le traiettorie dei veicoli attorno alla moto, in modo da preparare eventuali aumenti di carico dei freni, in caso di brusche frenate. 

E per finire, abbiamo il livello automatizzato, dove la moto è in grado di rispondere senza l’intervento del pilota a situazioni di emergenza. Questo aspetto è però ancora in fase di analisi, per tutta una comprensibile serie di complicanze gestionali della moto. 

A livello di prezzi, non siamo neanche troppo alti. Siamo attorno a circa 23.000 euro. I primi pezzi usciranno a partire da giugno dalla catena di montaggio, con in aggiunta freni Brembo, sospensioni Ohlins e forcellone monobraccio in carbonio. Pronti a queste moto elettriche canadesi?